Adrienne Adams, attuale speaker del Consiglio Comunale di New York, ha annunciato la sua candidatura a sindaco, entrando in una corsa già affollata a pochi mesi dalle primarie democratiche di giugno. Adams, la prima donna nera a guidare il Consiglio, si presenta come un’alternativa moderata e senza scandali all’attuale sindaco Eric Adams e all’ex governatore Andrew Cuomo, il principale sfidante. «New York merita un leader che serva i cittadini, non qualcuno concentrato su sé stesso e sui propri interessi politici», ha dichiarato ufficializzando la sua candidatura.
La sua decisione è arrivata dopo settimane di pressioni da parte di leader democratici, tra cui la procuratrice generale dello Stato, Letitia James. A spingerla a candidarsi è stato il crescente malcontento nei confronti di Eric Adams, che sta affrontando indagini federali e un calo di consensi. La situazione è diventata ancora più incerta con l’ingresso in campo di Cuomo, costretto alle dimissioni nel 2021 per accuse di molestie sessuali, ma ancora popolare tra alcuni elettori democratici. Secondo l’ultimo sondaggio di Quinnipiac, Cuomo è in testa con il 31% delle preferenze, seguito da Eric Adams con l’11%, mentre Adrienne Adams si attestava al 4% prima ancora di annunciare la sua candidatura.
Adrienne Adams è considerata una figura pragmatica e moderata, capace di dialogare con diverse anime del Partito Democratico. Negli ultimi due anni ha guidato il Consiglio Comunale con una posizione indipendente rispetto al sindaco, opponendosi alle sue scelte più controverse. Tra queste, i tagli al bilancio e la gestione della crisi migratoria, che ha definito «disumana». Lo scorso anno, sotto la sua leadership, il Consiglio ha annullato due veti del sindaco, una decisione rara che ha segnato una rottura netta tra i due.
Sebbene abbia un forte sostegno nei quartieri del Queens, dove è stata eletta, la sua candidatura parte in salita. Il principale ostacolo è la scarsa notorietà al di fuori dei circoli politici locali e la necessità di raccogliere rapidamente fondi per la campagna. Il sistema di voto con scelta multipla, che permette agli elettori di indicare fino a cinque preferenze, potrebbe però giocare a suo favore, attirando sia i moderati in fuga da Eric Adams sia i progressisti che vedono Cuomo come un’opzione indesiderata.
Il lancio ufficiale della sua campagna è previsto per sabato a Rochdale Village, nel Queens, un complesso abitativo di classe media con una forte presenza di elettori afroamericani e latini. La scelta del luogo riflette la sua strategia di base: puntare sul voto delle donne nere e latine, che potrebbero vederla come un’alternativa più affidabile rispetto agli altri candidati. Adams ha sottolineato il suo legame con la classe lavoratrice nera della città e si è presentata come una leader pragmatica, in grado di amministrare con competenza e integrità.
Uno degli elementi centrali della sua campagna sarà l’opposizione a Donald Trump, che, secondo Adams, sta cercando di influenzare l’amministrazione locale attraverso accordi politici con il sindaco. Il tema ha preso ulteriore rilevanza dopo le accuse secondo cui Eric Adams avrebbe offerto sostegno alle politiche migratorie di Trump in cambio dell’archiviazione delle indagini federali a suo carico. Il sindaco ha negato ogni coinvolgimento, ma la vicenda ha contribuito al suo crollo nei sondaggi.
Adrienne Adams ha ammesso di non aver mai considerato seriamente una candidatura a sindaco fino a pochi mesi fa, quando la crisi dell’amministrazione attuale e le dimissioni di quattro vice sindaci l’hanno convinta a scendere in campo. «Sono una servitrice pubblica, una madre e una donna del Queens. Niente drammi, niente giochi di potere. Solo il mio impegno per New York», ha detto.