A New York sono morti 25 bambini a causa dell’influenza

È uno dei dati più alti degli ultimi anni; c’entrano il calo delle vaccinazioni, la sfiducia nella scienza e una stagione particolarmente aggressiva

Nello Stato di New York, venticinque bambini sono morti a causa dell’influenza durante la stagione 2024-2025, un dato che supera quello di qualsiasi altra stagione influenzale recente. A renderlo noto sono state le autorità sanitarie statali, che hanno sottolineato il collegamento con il calo delle vaccinazioni antinfluenzali, fenomeno che si è accentuato negli ultimi anni.

A livello nazionale, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) stimano che oltre 47 milioni di persone abbiano contratto l’influenza tra l’autunno e la primavera, con più di 600.000 ricoveri ospedalieri. Si tratta del tasso di ospedalizzazione più alto registrato negli ultimi quindici anni. Tra le cause principali, secondo i ricercatori, ci sarebbero da un lato una ridotta copertura vaccinale e, dall’altro, la particolare combinazione di ceppi virali in circolazione quest’anno, associata storicamente a stagioni influenzali più gravi.

In tutta la nazione, sono 216 i decessi pediatrici attribuiti finora all’influenza stagionale, un numero destinato ad aumentare prima della conclusione definitiva della stagione. Più del 10% di queste morti è avvenuto nello Stato di New York, che però ospita meno del 6% della popolazione infantile statunitense. Di questi 25 bambini deceduti, soltanto uno risultava vaccinato. «Cinque erano troppo piccoli per ricevere il vaccino», ha spiegato in una nota il commissario statale alla sanità, James V. McDonald. Il vaccino antinfluenzale non è infatti autorizzato per i bambini sotto i sei mesi di età.

Il dato riflette una tendenza nazionale verso una crescente sfiducia nei confronti della scienza e dell’efficacia dei vaccini, alimentata da anni di disinformazione. Prima della pandemia, la percentuale di americani che ricevevano ogni anno il vaccino antinfluenzale era in lento ma costante aumento. Oggi, questa tendenza si è invertita, con un impatto evidente soprattutto tra i più giovani.

Nel caso di New York, però, il quadro è più sfaccettato. Nella città, il 75,7% dei bambini sopra i sei mesi ha ricevuto il vaccino antinfluenzale nella stagione appena conclusa, secondo una stima del CDC basata su interviste telefoniche. Al di fuori della città, invece, la percentuale scende drasticamente al 50%, in linea con la media nazionale. «La disinformazione sui vaccini ha negli ultimi anni contribuito a un aumento dell’esitazione vaccinale e al calo delle vaccinazioni», ha dichiarato McDonald.

Una portavoce del Dipartimento della Salute dello Stato, Cadence Acquaviva, ha spiegato che dal 2021 New York ha reso più rigoroso il monitoraggio delle morti pediatriche legate all’influenza, includendo anche l’analisi dei certificati di morte e altre fonti oltre alle segnalazioni dei medici. Questo approccio più attento potrebbe aver inciso sull’aumento dei casi rilevati. Nonostante i numeri, però, non tutti i medici percepiscono la stagione come anomala. «È stata una stagione influenzale molto intensa», ha dichiarato James Schneider, responsabile della terapia intensiva pediatrica al Cohen Children’s Medical Center, «ma non mi è sembrata un’eccezione così marcata».

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