Il governo italiano starebbe trattando con SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, per la fornitura di un sistema avanzato di sicurezza per le telecomunicazioni governative. Secondo fonti riservate citate da Bloomberg, si tratterebbe del più grande progetto di questo tipo in Europa, con un contratto di cinque anni dal valore stimato di 1,5 miliardi di euro. Le trattative, iniziate nel 2023 e recentemente sbloccate, sono in fase avanzata, ma ancora lontane dalla firma definitiva.
L’accordo, se raggiunto, garantirebbe al governo italiano un sistema di crittografia per le comunicazioni telefoniche e internet, assicurando che i dati sensibili rimangano inaccessibili a soggetti non autorizzati. SpaceX utilizzerebbe la sua tecnologia satellitare Starlink, già riconosciuta per la capacità di fornire connessioni internet anche in aree remote. Inoltre, l’intesa includerebbe servizi satellitari per le forze armate italiane e la possibilità di accesso a connessioni “direct-to-cell” in situazioni di emergenza, come disastri naturali o attacchi terroristici.
Sempre secondo Bloomberg, la visita a sorpresa della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Donald Trump, recentemente eletto Presidente degli Stati Uniti, sarebbe comunque collegata a questo accordo. Trump, vicino a Musk, avrebbe facilitato un clima favorevole per le trattative, iniziate come detto nel 2023 ma rallentate nell’ultimo periodo. Dopo la visita, invece, le discussioni sarebbero riprese.
Con una nota rilasciata oggi lunedì 6 novembre, il governo italiano ha smentito l’esistenza dell’accordo, sostenendo che non “siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano”. In realtà, Bloomberg non ha parlato di “conclusione” dell’accordo ma solo delle discussioni in atto.
SpaceX, tuttavia, non è nuova a controversie in Italia. Negli ultimi anni, l’azienda ha avuto scontri con Telecom Italia, accusandola di ostacolare l’introduzione dei servizi Starlink nel Paese. Nonostante ciò, l’Italia è già cliente di SpaceX per alcuni servizi di telecomunicazione, rendendo l’accordo in discussione un ampliamento delle collaborazioni esistenti. Le alternative considerate, come il sistema europeo IRIS² o lo sviluppo di un’infrastruttura nazionale, sono state scartate per i costi elevati, stimati oltre i 10 miliardi di euro.
Se l’accordo dovesse andare in porto, l’Italia diverrebbe uno dei Paesi pionieri per quanto riguarda l’adozione di tecnologie satellitari avanzate per la sicurezza nazionale.
