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Il venticinquesimo giubileo: Roma si prepara ad accogliere il mondo cattolico

Roma, eterna e unica, Roma con i suoi cieli d’acquarello rosa, palazzi senza tempo e di ogni tempo, mura e templi di mattoni che parlano, sussurrano solo e soltanto di lei. Roma è una Roma nuova da Natale. Si è messa il vestito più bello, rinnovando le sue piazze e le sue chiese per aprire le sue porte al mondo, per portare al mondo misericordia e perdono.

Quest’anno, dopo 725 anni dal primo Giubileo istituito da Bonifacio VIII, Papa Francesco ha aperto il Giubileo della Speranza, venticinquesimo giubileo ordinario della Chiesa Cattolica, un momento importantissimo per tutti coloro che non vogliono farsi scappare quest’occasione.

Così, attraverso le porte Sante delle Basiliche romane Papali (San Pietro, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo) stanno passando da poco più di un mese, uno ad uno, a gruppi ed alla spicciolata, persone da tutto il mondo desiderose di riconciliarsi con Dio. Sono previsti più di un miliardo di visitatori nel 2025 nella città eterna. Non c’è bisogno di prenotarsi, ad eccezione di un percorso di entrata predefinito a San Pietro da Piazza Pia, molto suggestivo ma non obbligatorio. Inoltre, possono essere rilasciati visti speciali per entrare in Italia, per chi partecipa ai pellegrinaggi a Roma, organizzati dalle Chiese locali.

Cos’è il Giubileo? Il termine deriva dall’ebraico yobél, il corno di ariete che la legge mosaica prescriveva di suonare ogni 50 anni, segnando così l’inizio dell’Anno Santo (Levitico 25,8-55), durante il quale vigeva una sorta di sanatoria: gli schiavi ed i prigionieri venivano liberati, le terre restituite agli antichi proprietari ed i debiti condonati. Ed il Giubileo cattolico? Il sito del Vaticano “vatican.va” lo definisce “l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati”, “l’anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L’anno giubilare è soprattutto l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità.” Questo poi, in particolare, è un Anno Santo di Speranza che, in questa fase storica è tanto rara quanto necessaria. Ma se il perdono dei peccati lo possiamo comprendere, anche se il linguaggio ecclesiastico non ci è familiare, la remissione delle pene è oggettivamente un concetto complicato. Infatti, la remissione dei peccati, per la dottrina cattolica, è il perdono del peccato in sé che consente alla persona di ristabilire l’amicizia con Dio. È ciò che avviene con il sacramento della Confessione: il peccatore, pentito, ottiene il perdono grazie alla Misericordia. Passando attraverso la “Porta Santa”, rispettando le condizioni previste per il Giubileo, in più, riceviamo da Dio anche la “remissione delle pene”, che riguarda le conseguenze temporali del peccato, il “debito” da scontare per la Giustizia divina, che altrimenti restano anche se la colpa è stata cancellata. Così, perdonato il peccato, si lavora anche sui suoi effetti che lasciano un “segno” dentro di noi e nel mondo.

Una visione che, al di là della dottrina, riflette la complessità del processo di riconciliazione e guarigione nelle relazioni interpersonali.

L’anno del Giubileo, rivolto a tutto il mondo cattolico, è diviso ed organizzato in periodi dedicati a professioni o attività specifiche, come il giubileo del mondo della comunicazione tenutosi dal 24 al 26 gennaio, durante il quale Papa Francesco ha lanciato un appello per una comunicazione che generi speranza, anziché alimentare paure e divisioni. Il Pontefice invita a “seminare sempre speranza, anche quando è difficile, anche quando costa, anche quando sembra non portare frutto” passando dallo “storytelling” al “hopetelling”, contribuendo alla trasformazione positiva della società.

Roma è pronta ad accogliere il mondo bisognoso di misericordia, Roma è pronta ad accogliere tutti i newyorkesi cercatori di Speranza che qui troveranno, oltre ad un momento di grazia per lo spirito, anche la sua Grande Bellezza.

Picture of Tiziana De Marino

Tiziana De Marino

Tiziana De Marino, laureata con Lode in Economia e Commercio, con una Specializzazione in Commercio Estero presso l'Istituto per il Commercio con l’Estero, ora ITA, sviluppa la sua carriera professionale nel Largo Consumo e nel Farmaceutico presso multinazionali di rilievo come Reckitt Benckiser, Heinz e Johnson & Johnson. Recentemente consegue altre due lauree, in Scienze Religiose e Teologia, e si dedica alla formazione di studenti e professionisti, attraverso la sua esperienza sul campo arricchita dalla visione accademica. È consulente strategica per aziende e università, docente a contratto e membro del cda della Fondazione Marco Vigorelli e dell'Assemblea di Federmanager Roma, la prima associazione italiana di manager e alte professionalità.

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