Tasty Ribbon reinventa il cibo made in Italy in esperienze

Giulia Scargetta, porta i sapori e l’artigianalità italiana direttamente nelle case americane, valorizzando piccoli produttori e la sostenibilità con Tasty Ribbon, il brand digitale che reinventa il cibo made in Italy in esperienze da regalare

Giulia Scargetta, imprenditrice umbra, ha trasformato la passione per il Made in Italy in un progetto concreto e innovativo a New York. Dopo anni in investment banking e consulenza strategica a Milano e un MBA in Svizzera, il trasferimento negli Stati Uniti nel 2018 è stata l’opportunità per dare vita a un’impresa che unisse competenze manageriali, creatività e valori autentici legati all’Italia. Con Tasty Ribbon, Giulia porta i sapori e l’artigianalità italiana direttamente nelle case americane attraverso le gift box e il marketplace, dando rilievo al territorio e alle persone dietro ogni prodotto. L’abbiamo intervistata per IlNewyorkese.

Ogni prodotto che scegliamo ha una storia da raccontare. La mia missione è far sì che chi apre una gift box di Tasty Ribbon non riceva solo un regalo, ma un pezzo d’Italia autentica, moderna, fatta di passione, mani esperte e territori unici.

Giulia-Scargetta-Tastribbon-ilnewyorkese

Come è nata l’idea di Tasty Ribbon e cosa ti ha spinta a creare questo progetto?

Quando mi sono trasferita a New York , dove la varietà gastronomica è enorme, mi sono resa conto che mancava qualcosa che davvero rispecchiasse l’Italia, per come e’ oggi.  Ho avuto l’opportunità di riflettere anche su cosa davvero desideravo realizzare e ho capito che volevo condividere l’Italia autentica nella sua modernita’ ad un nuova e attuale audience piu’ digitale. Crescendo in Umbria, ho imparato a riconoscere la qualità e il legame con la terra, e volevo portare questo anche qui, lontano da casa. Così è nato Tasty Ribbon: un progetto dove ogni gift box diventa un’esperienza vera. Non si tratta solo di cibo, ma di memoria, identità e amore per l’artigianalità. L’idea era anche un modo per mettermi in gioco come imprenditrice. Non avevo un modello già pronto, ma avevo voglia di costruire qualcosa di mio, che raccontasse una storia che potesse avere un impatto reale positivo, sfruttando le potenzialita’ della tecnologia digitale. Ho cominciato testando prodotti, parlando con piccoli produttori, studiando ogni dettaglio delle confezioni, del packaging, della sostenibilità. Ogni scelta è stata un passo verso una visione chiara: l’Italia come esperienza da vivere, non solo come brand da consumare.

Quali valori guidano la scelta dei produttori?

Il cuore di Tasty Ribbon sono i piccoli produttori. Persone che dedicano la loro vita a un prodotto. La scelta di lavorare con loro nasce da una volontà precisa: sostenere chi mette passione, chi preserva il territorio e chi, spesso, fatica a emergere in un mercato competitivo. Ho conosciuto persone straordinarie che portano avanti aziende di famiglia, innovano senza rinunciare alla tradizione, e raccontano la loro storia attraverso il cibo. È incredibile quanto un semplice prodotto possa avere dietro anni di esperienza, fatica e creatività. Per me è fondamentale dare visibilità a questa imprenditoria. Ogni produttore che scegliamo ha una storia unica. Il nostro obiettivo  è ascoltare queste storie, comprenderle, e raccontarle attraverso le gift box. Non si tratta solo di vendita, ma di connessione: i clienti sentono l’autenticità e, spesso, si appassionano tanto quanto noi.

Come riesci a conciliare qualità, autenticità e sostenibilità nel tuo lavoro quotidiano?

La sostenibilità è stata una scelta naturale. Non potevo parlare di Italia autentica se non rispettavo le persone e la terra da cui arrivano i prodotti. Collaboriamo con produttori che seguono pratiche rispettose dell’ambiente, che hanno a cuore la biodiversità, e che lavorano su scala umana. Inoltre, abbiamo sviluppato un programma di riuso delle gift box: chi riceve un pacco può restituirlo, e noi lo rimettiamo in circolazione, riducendo gli sprechi e creando una comunità più consapevole. È una piccola scelta, ma che ha un grande significato. Dietro ogni prodotto c’è una valutazione attenta: assaggio, confronto, verifica della storia e della qualità. La sostenibilità non è solo ecologica, ma anche sociale: sostenere piccoli produttori significa garantire che il lavoro artigianale continui a essere valorizzato e che la passione non si perda. La qualità, quindi, non è solo un valore gustativo, ma una filosofia completa che coinvolge tutto il processo.

Dopo anni nell’investment banking a Milano, hai deciso di cambiare radicalmente strada. Come hai vissuto questo passaggio, professionalmente e personalmente?

Lavorare per tanti anni nell’investment banking a Milano ti forma a gestire processi rigidamente strutturati, a lavorare sotto pressione e a prendere decisioni rapide basate su numeri e strategie molto precise. Passare a un contesto imprenditoriale è stato uno shock positivo: non si tratta più solo di risultati immediati, ma di costruire qualcosa dal nulla, passo dopo passo. La differenza più grande? L’ambiente: prima tutto era standardizzato, mentre ora ogni giorno porta sfide diverse, dalla gestione del team di dieci persone al magazzino, fino alla cura di ogni singolo dettaglio dei nostri progetti. È un cambiamento radicale non solo nella vita lavorativa, ma anche nello stile di vita: più flessibilità, più creatività e la possibilità di mettere la mia visione personale al centro di tutto. Nulla è stato facile, ma ogni risultato è incredibilmente gratificante.

Cosa significa per te mettersi in gioco come imprenditrice?

Mettersi in gioco significa accettare il rischio di fallire, imparare ogni giorno, e spingere i propri limiti. Per un’imprenditrice significa anche dimostrare competenza, avere visione e guidare un progetto con coraggio. Ho imparato che l’imprenditoria non è solo gestire numeri o marketing, ma costruire relazioni, ascoltare storie, prendere decisioni etiche e responsabili. Ogni giorno è una sfida: trovare nuovi produttori, mantenere standard altissimi, comunicare il valore dei prodotti a un pubblico internazionale. Ma ogni successo, anche piccolo, ripaga l’impegno e conferma che la strada scelta ha senso. Credo fortemente che il coraggio e la curiosità siano due ingredienti essenziali per chi vuole fare impresa. L’Italia è piena di talenti e di storie straordinarie, ma spesso queste realtà restano nascoste. Il mio lavoro consiste nel scoprirle, valorizzarle e farle conoscere negli Stati Uniti. È una missione che unisce passione, competenza e un profondo rispetto per le persone che lavorano.

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Il vostro lavoro si rivolge anche al corporate gifting. Come portate la creatività in contesti aziendali?

Riuscire a combinare l’artigianalità, la cura dei dettagli e la personalizzazione con esigenze corporate complesse è stata una grande soddisfazione, perché vuol dire che il mio progetto è stato compreso. Spesso i brand si affidano a fornitori che propongono prodotti standardizzati e industriali, mentre noi offriamo esperienze più curate, che raccontano storie e valori personalizzati. Durante gli eventi aziendali o nelle campagne di gifting, possiamo creare soluzioni su misura, mantenendo l’attenzione sull’estetica e sulla qualità artigianale, senza perdere di vista le necessità operative e logistiche di contesti più strutturati. Vedere la reazione dei clienti quando aprono le nostre gift box è una soddisfazione enorme: portiamo emozione e creatività anche in ambienti tradizionalmente più rigidi.

Che messaggio vuoi trasmettere attraverso Tasty Ribbon e quali sono le sfide future?

Voglio che ogni gift box racconti un’Italia vera, moderna, fatta di persone, territori e tradizioni. Che chi riceve un pacco possa sentire la cura, la passione e l’autenticità dietro ogni prodotto. Per me, valorizzare l’artigianalità italiana significa anche costruire una comunità consapevole. Ogni scelta, ogni prodotto, ogni confezione è pensata per creare un’esperienza completa: gustare, scoprire, rispettare.  Attualmente commercializziamo solo negli Stati Uniti. Le sfide future per Tasty Ribbon riguardano principalmente la crescita equilibrata: da un lato vogliamo espandere il nostro raggio d’azione, collaborando con più brand e ampliando il nostro portfolio di clienti corporate; dall’altro dobbiamo continuare a mantenere la qualità artigianale e la cura dei dettagli che ci contraddistingue. Un’altra sfida importante è integrare nuove tecnologie e logistica efficiente senza perdere il tocco personale che rende uniche le nostre gift box. Infine, vogliamo continuare a innovare, trovando modi creativi per sorprendere i clienti e differenziarci in un mercato sempre più competitivo.

Immagine di Elide Vincenti

Elide Vincenti

Laureata con lode in Letteratura Comparata e Arti dello Spettacolo presso la Sapienza di Roma, ha lavorato come Project Manager presso Italy-America Chamber of Commerce Southeast di Miami. Vive a New York, dove frequenta il corso di Master in Critical Journalism e Creative Publishing presso l’Università di New York, Parsons - The New School.

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