Kiariladyboss: dalla passione per il viaggio all’imprenditoria

Kiara Di Paola, storyteller, imprenditrice e guida turistica, racconta come New York le abbia insegnato a costruire il suo business e come oggi ispiri altre donne a viaggiare ed esplorare nuove opportunità

Kiara Di Paola a New York sul tetto di un palazzo

Un viaggio non è solo una destinazione, ma un’opportunità di crescere, esplorare e reinventarsi. Non esistono strade già tracciate per chi vuole fare qualcosa di grande. Devi costruirle tu, un passo alla volta, con determinazione e passione

Kiara Di Paola è una storyteller di viaggio, imprenditrice e guida turistica autorizzata a New York City. Originaria delle Marche, Kiara si è trasferita a New York oltre dieci anni fa, dove ha fondato New York City 4 All, accogliendo più di 11.000 visitatori e offrendo tour unici che vanno oltre i percorsi turistici tradizionali. Attraverso la sua piattaforma Kiariladyboss, condivide le sue avventure da viaggiatrice solitaria, sostenendo attivamente le imprese femminili e locali.  Con oltre 520.000 follower sui social media, Kiara ispira e guida le donne a viaggiare in sicurezza e con fiducia, promuovendo la scoperta di gemme nascoste sia a New York che in Italia. L’abbiamo intervistata per il IlNewyokese.

Sei arrivata a New York quasi per caso, trasformando quella scelta in un’incredibile opportunità, raccontaci come tutto è iniziato.

La mia storia con New York inizia nel 2012, anche se nel 2011 avevo già trascorso un mese in città senza esserne particolarmente colpita. La prima volta era stata nel 2003, con mio padre, ma anche allora non mi aveva affascinato. Eppure, per una serie di sincronie, mi sono ritrovata a viverci. All’inizio, devo ammetterlo, il mio cuore era rivolto alla West Coast, e Los Angeles sembrava il mio posto ideale. Ma, sorprendentemente, è stata New York a scegliermi. Non è stato un colpo di fulmine, né un sogno alimentato dai film, ma un legame nato quasi per contrasto: all’inizio cercavo di allontanarla, solo per rendermi conto che, pur non essendo la mia “città ideale”, mi offriva proprio le sfide, le opportunità e quell’energia di cui avevo bisogno. Prima di trasferirmi qui, avevo vissuto quasi un anno ad Amsterdam. Mi affascinava la città delle biciclette e della scena elettronica – in particolar modo quella trance – che tanto amavo, ma sentivo che c’era qualcosa di più grande ad aspettarmi altrove – qualcosa che solo New York poteva darmi. Così, nonostante le difficoltà iniziali, ho scoperto che era la città che mi avrebbe fatto crescere, sfidato e ispirato, portandomi a costruire una vita che non avrei mai immaginato.

Sei un’appassionata di viaggi e una storyteller. Come sei riuscita a trasformare la tua passione per la Grande Mela in un’impresa di successo?

Sono sempre stata una viaggiatrice. Ho iniziato ad esplorare il mondo in solitaria nel 2012, dopo una rottura dolorosa e la perdita di una delle persone più importanti della mia vita, immergendomi in esperienze che mi hanno plasmato. Il mio primo viaggio da sola è stato un’avventura verso una destinazione lontana: la Bolivia. Il Salar de Uyuni, la più grande distesa salata al mondo, è stato il mio primo grande viaggio, un punto di partenza che ha alimentato la mia passione per la scoperta e mi ha fatto capire quanto il mondo sia vasto e ricco di storie da raccontare. New York mi ha dato la possibilità di esprimere una creatività che non sapevo di avere. Quando sono arrivata, lavoravo come nanny e insegnavo italiano alla Berlitz, una scuola con sedi in tutto il mondo. L’insegnamento è sempre stato una parte importante della mia vita, grazie ai miei genitori, entrambi insegnanti. Raccontare e trasmettere conoscenze era quindi un linguaggio naturale per me. Col tempo, però, quella passione si è trasformata in storytelling. Sapevo di voler lavorare con le persone e avevo in mente tre parole chiave: pubblico, organizzazione, viaggi. Non sapevo ancora come combinarle, ma ero certa che il mio lavoro avrebbe dovuto intrecciare questi tre elementi.

Hai creato anche un brand di successo, Kiariladyboss, quali sono state le sfide del costruire un business e creare al tempo stesso una community che ispira altre donne?

Quando ho iniziato, l’idea di una donna alla guida di un’impresa non era ancora così diffusa in Italia, io stessa non ero mai stata esposta a questo pensiero. Ma New York mi ha insegnato che potevo essere la leader di me stessa. L’idea di aprire un’agenzia di tour è nata quasi per caso, grazie ad un suggerimento di una coppia di amici in viaggio di nozze, durante la mia permanenza di un mese nel 2011. Mi sono resa conto che il mercato mancava di un’offerta di esperienze realmente personalizzate: esistevano molte agenzie di viaggi, ma poche offrivano tour su misura. Così ho iniziato a fare ricerche, contattando tutte le agenzie di tour e i tour operator italiani presenti a New York e negli Stati Uniti per proporre il mio progetto. Non è stato facile: ho inviato centinaia di email e fatto altrettante chiamate, ma solo un’agenzia ha preso in considerazione la mia proposta. Senza un portfolio, senza un curriculum specifico, senza recensioni, entrare nel mercato è stata una vera sfida.  Oggi sono la titolare di New York City 4 All, un’agenzia di tour privati, personalizzabili e servizi turistici con sede a New York, specializzata in tour personalizzati pensati principalmente per un pubblico italiano. Offro esperienze su misura—sia a piedi che con altri mezzi—per permettere a ciascun cliente di scoprire la città in modo intimo e autentico, lontano dai percorsi turistici più comuni, ma in grado di cogliere le molteplici sfaccettature di New York. Inoltre, fornisco servizi aggiuntivi come transfer aeroportuali, corsi d’inglese e pass per attrazioni, oltre a guide digitali di viaggio, non solo nella Grande Mela, ma anche nelle principali città americane. Parallelamente, ho creato il brand Kiariladyboss, dove condivido contenuti esclusivi che raccontano non solo la città, ma anche il mio percorso nel mondo dell’imprenditoria. Il mio obiettivo è di ispirare altre donne a seguire le proprie passioni e trasformarle in una professione che le realizzi, proprio come ho fatto io.

Kiara Lady Boss premiata col Women in Tourism come tour guide a New York


Quanto è stato determinante lo storytelling sui social media nel far crescere il tuo business?

Come content creator, vlogger e digital storyteller, cerco di offrire una prospettiva che vada oltre le solite descrizioni turistiche, regalando ai miei follower un’esperienza autentica e coinvolgente. I social media sono stati sicuramente molto importanti. Nel 2014 ero tra le prime content creator a fare live su Facebook: raccontavo angoli nascosti di New York, storie locali e business che spesso sfuggono ai grandi circuiti turistici, trasformando ogni tour in un’esperienza unica, autentica, e altamente personalizzata. L’impatto dello storytelling ha giocato un ruolo fondamentale in questo percorso.  La capacità di interagire in tempo reale con i follower, di rispondere alle loro curiosità, e di trasmettere l’essenza della città attraverso i miei contenuti ha permesso di creare una comunità attiva e appassionata. Lo storytelling, se fatto con passione e autenticità, può davvero fare la differenza e rendere ogni esperienza ancora più unica, grazie alla potenza dei social media come veicolo per raggiungere un pubblico più ampio.

Hai ricevuto importanti riconoscimenti.  Come hanno contribuito a consolidare la tua visione e il tuo impegno nel raccontare New York?

Quando ho fondato l’agenzia il mio obiettivo era raccontare New York in modo autentico, non avrei mai immaginato che, undici anni dopo, avrei ricevuto riconoscimenti e certificazioni prestigiose come il Media and Press Credential, il USPTO – United States Patent and Trademark Office o l’ambito The Beacon Award 2023. Nel 2024, City Guide, una delle pubblicazioni più autorevoli su New York, mi ha assegnato il Women in Tourism Award come “Tour Guide dell’Anno”. Questi premi non solo mi riempiono di orgoglio, ma mi spingono a migliorare continuamente.Recentemente, sono stata anche coinvolta in progetti di public speaking. Ad esempio, ho avuto l’opportunità di parlare di fronte a un pubblico di 80 persone su un tema affascinante: “How to Uncover the Soul of a City”, durante il New York Travel & Adventure Show. È stata un’esperienza arricchente che mi ha permesso di esplorare il legame profondo tra le città e le storie che le animano, offrendo una riflessione su come ogni angolo urbano possa rivelare una parte della sua anima attraverso la cultura, le tradizioni e le persone che la vivono.  Ogni traguardo raggiunto è un tassello di un percorso in continua evoluzione che mi motiva a continuare a raccontare storie capaci di ispirare e coinvolgere chiunque scelga di scoprire questa straordinaria città.

Qual è il valore aggiunto della tua agenzia e dei tuoi servizi secondo te?

Il mio valore aggiunto sta nella capacità di offrire esperienze su misura, permettendo ai viaggiatori di vivere la città non da semplici turisti, ma con lo sguardo di chi la abita davvero. Non si tratta solo di visitare New York, ma di sentirne il ritmo, scoprirne i lati meno noti e accedere a eventi e luoghi esclusivi grazie ai miei consigli da insider, cercando di capire come le persone vogliono sentirsi oltre a cosa vogliono vedere. Un altro elemento distintivo è la mia squadra. Le persone che collaborano con me sono delle vere rockstar, professionisti con personalità uniche e un approccio libero e autentico. Non offriamo semplici tour preconfezionati, ma esperienze immersive a 360 gradi. Ogni guida ha il proprio stile, un punto di vista personale, e soprattutto una passione per lo storytelling. Non seguiamo copioni rigidi, ci adattiamo alle esigenze del cliente e, a volte, diventiamo persino un po’ psicologi della situazione! Per noi il viaggio è connessione con la città, con le storie che raccontiamo, e con le persone che accompagniamo, che spesso diventano amici o persino famiglia. I miei tour non sono per tutti, e lo dico senza esitazione. Il mio pubblico è fatto di viaggiatori curiosi, umili, persone che amano scoprire il mondo in modo autentico. Alcuni sono viaggiatori esperti, altri alle prime armi, ma tutti hanno in comune la voglia di esplorare con consapevolezza. I miei clienti hanno tra i 13 e gli 80 anni, quindi non è una questione di età, ma di mentalità. Chi si aspetta di trovare l’espresso perfetto ad ogni angolo come a casa probabilmente non è il tipo di viaggiatore adatto ai miei tour. In passato dicevo spesso “vivere la città come un local”, ma oggi evito questa espressione perché è diventata un cliché. Quello che offro non è solo un’esperienza da “local”, ma un viaggio con una guida che ha un legame autentico con il luogo e sa trasmetterlo attraverso i social media, il sito e le recensioni. Alla fine, quello che mi interessa davvero è lasciare qualcosa di più di un semplice ricordo. Vorrei che chi viaggia con me portasse con sé un nuovo approccio al viaggio, più consapevole e rispettoso. Se un giorno i miei clienti si trovassero in qualsiasi parte del mondo, vorrei che pensassero: “Kiara diceva che è importante sostenere le realtà locali. Andiamo lì invece che nei soliti luoghi turistici.” Se accadesse, saprei di aver fatto davvero la differenza.

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Elide Vincenti

Laureata con lode in Letteratura Comparata e Arti dello Spettacolo presso la Sapienza di Roma, ha lavorato come Project Manager presso Italy-America Chamber of Commerce Southeast di Miami. Vive a New York, dove frequenta il corso di Master in Critical Journalism e Creative Publishing presso l’Università di New York, Parsons - The New School.

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