L’america: quante storie, le sue storie. Intervista a Tania Di Giorgio

Di emigrazione, del Bel canto e quella rondine… sempre primavera!

Tania Di Giorgio, soprano lirico, è una splendida bellezza mediterranea dai capelli corvini ed occhioni intensi ‘mandorlati’, mentre ci spiega che dopo Tania segue ‘Patricia’, dal momento che suo padre, estremamente devoto a “San Patrick” della cattedrale newyorkese, volle aggiungere tale nome.

Supponiamo che lei si esibisca molto anche negli USA.

Esatto, ci andrò il prossimo sei dicembre a Los Angeles, grazie all’invito di Dean Anderson, grande direttore internazionale che mi ha diretta anche qui a Spoleto e, come sappiamo, per eccellenza ospita il “Festival dei Due Mondi” fondato dal grande Maestro Giancarlo Menotti. E proseguo, osservando d’essere una privilegiata nel poter essere ogni anno in questa splendida città umbra circondata da vigneti, colline ed uliveti.

Immaginiamo un boom di presenze.

Come no, parliamo d’un luogo-teatro capace d’accogliere oltre 500 artisti di fama internazionale provenienti da ogni parte del mondo, americani compresi. Mi preme osservare che  la particolarità di tutto questo è quella di riportare in auge l’idea ‘menottiana’, creando un ponte di collegamento tra l’Italia e l’America. Non nego, pertanto, d’essere felicissima visto che Anderson mi ha rivoluta per eventi vari in California. Faremo un grande concerto dedicato alla musica sacra, anche in previsione del 2025, del Giubileo nella città eterna, con musiche di Vivaldi sino ai giorni nostri, ed ancora melodie legate agli eventi natalizi.
Inoltre, verso marzo porteremo anche l’opera ‘The Telephone’ che Menotti ha diretto proprio qua con la “Menotti’s  Orchestra“, confermatosi un grandissimo successo anche nel 2023 da parte di pubblico e critica”.

Quando parla dell’America il suo volto si illumina come una perla rara.

Beh…mio padre vive là e dico questo ricordando la grande, grandissima storia d’amore dei miei genitori. Deve sapere che mio papà venne trasferito da piccoletto proprio in America… un emigrato a cui venne poi assegnata la cittadinanza americana, nonostante le origini siano abruzzesi, di un piccolo paese sopra Sulmona, Secinaro, che gli dato i natali, mentre mamma invece è ciociara, di Roccasecca, che si trova nel Lazio. Ecco, si conobbero in America cinquant’anni fa e nacqui io. Da questo il forte attaccamento per tale Paese per motivi vari tra cui anche la figura di Menotti a cui sono molto appassionata, portandola nel cuore, visto che è un autore estremamente a me vicino, nonché figura di spicco del ‘900. E proseguo adesso verso papà che vive nell’Ohio, a Stoubenville.”

Una pausa, un caffè seguito da due pasticcini mentre ella volge sguardo e mente all’indietro.

“L’ho conosciuto da grande, a 28 anni, da sposata, con tanto di figli e persona in carriera. Andai a casa sua con mia nonna paterna ancora in vita, a differenza di mio nonno morto.”

Ed eccola girare e rigirare ancora il cucchiaino nel mentre si affacciano ricordi che indelebilmente hanno lasciato il segno.

Mio padre ascoltando la mia voce per la prima volta, poco a poco rimase sempre più affascinato, in particolar modo da ‘Non ti scordar di me’ ,sua canzone preferita che parla della mia vita.”

Della sua vita?

Già, la premessa recita  –  e dice questo intonando musicalità verso il cielo  – Partirono le rondini dal mio paese freddo e senza sole cercando primavere di viole, nidi d’amore e di felicità…la mia piccola rondine partì senza lasciarmi un bacio, senza un addio… partì… Questo poiché mia madre per tutta una serie di circostanze che non sto a spiegare, se ne ritornò in Italia 48 anni fa, portandosi via la piccola rondine.”

Lei per l’appunto.

E due – tre lacrimucce scendono dal bel volto perlato cementando il tempo che fu.

“A 28 anni, come detto precedentemente, lo rividi con seguito d’abbraccio interminabile vivendo con lui: Non ti scordar di mela vita mia è legata a te… c’è sempre un nido nel mio cuore… non ti scordar di me!”

Logico aggiungere che anche stavolta il bel canto ha preso il sopravvento mentre Tania Di Giorgio osserva che la sua storia è legata, e non poco, a questa magnifica canzone capace d’aver unito affetti comuni.

Altra cosa a parer mio su cui soffermarsi – prosegue – è che il tenore Fabio Armiliato, la cui moglie era il grande soprano Daniela Dessì, scomparsa purtroppo da qualche anno, è stato scelto da Woody Allen in persona tra 1000 voci per un suo importante lavoro. Fabio, oltreoceano, è conosciutissimo, dal momento che si è esibito molte volte al ‘Metropolitan’ di New York e, creda, è una bravissima e bellissima persona.”

Ricominciamo parlando della conferenza stampa da lei rilasciata prima esprimendosi su una collega, ed ancora Amalfi, arrivando al Canadà.

La collega è Marcella Foranna, mezzosoprano brava, e molto, con cui collaboro attivamente in Italia; quanto alla domanda successiva, con vivo piacere…come non negarlo? Sono stata onorata della cittadinanza onoraria in quel di Maiori sulla costiera amalfitana.”

E “L’Arte è un atto d’amore“ a cosa si riferisce?

“Essendo direttore artistico dell’associazione culturale da me creata, ‘Menotti’s Accademy’, ogni anno a Spoleto organizzo, con l’aiuto di altre persone, tale premio internazionale che riprende la figura di Menotti. Una vera e propria grande persona che soleva dire: l’arte è un atto d’amore. Quanto al Canadà, si lega ad un progetto d’emancipazione femminile con la mia amica Simona Bruno, splendida violinista, che lavora alla Rai. Con lei lavoro da una vita ed il nostro incontro è dovuto grazie a Giovanna Nocetti, artista di fama internazionale  che tra l’altro è il mio produttore musicale per la “Kicco Music”, sua casa discografica. Giovanna mi ha fatto l’onore di produrre miei grandi lavori seguendomi da molti, molti anni, producendo il mio impianto discografico. Tornando a prima, noi due ‘fanciulle’, io e Simona, analizzeremo il disagio familiare purtroppo ben presente nel mondo, lavorando a tutta una serie di concerti, nonché di eventi, improntati sulla figura femminile con ampio spazio nei confronti del sociale. Perché questo? Perché ogni donna è un valore aggiunto nonostante capiti, troppo spesso, d’essere osteggiata e bloccata nelle sue iniziative. Pertanto, la donna in carriera può essere tutto: moglie, mamma e manager! Basta crederci, essere altamente motivate e percorre tale strada irta di difficoltà, nonché di solide soddisfazioni.”

Conosce la storiella del ballo ‘indietro’?

“No, sono curiosa”

Ok, quello de: “La donna riesce a fare tutto, anche ballare all’indietro e coi tacchi alti!” E lo scoppio di risate arriva simultaneo, domandandogli le date di tale avventura.

“L’idea è di portare tutto questo in Canadà nel 2025 per ‘La festa della donna’; una serie di concerti, ‘Concert Hall’. Ne seguiranno poi altri verso Parigi, Bretagna e Normandia, sino all’America Latina. Parleremo ed inviteremo tutte le donne in carriera, con finalità di far comprendere tale messaggio. E tutte ben unite, forti del nostro motto ed impegno: insieme si può! 

Sappiamo che lei è molto legata a Montecassino.

Giusto, entriamo allora in un’altra casa discografica e di un mio lavoro nato dopo attenta ricerca su alcuni manoscritti che mi hanno impegnata più di due anni, facendo nascere appunto ‘I manoscritti di Montecassino.’ Cosa curiosa, è data dall’unica voce di soprano, io per l’appunto, che collabora con l’Abbazia di Montecassino, arrivata alla produzione dei CD, venduti in tale Abbazia.”

Quindi è possibile trovarli.

Come no! Su tutte le piattaforme musicali e, cosa rarissima che tengo a sottolineare, parlasi di manoscritti riportati alla luce a carattere profano e non sacro.”  

Chista è proprio ‘na tipa tosta! Sicuramente, oltre a ballare all’indietro con tanto di tacco 12, glie fa pure le giravoltole!

Picture of Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista con esperienza trentennale, è stata direttrice del periodico Auser Filo D’Argento. Appassionata di teatro, ha lavorato con Carlo Lizzani al remake di Cronache di Poveri Amanti.

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