Dazi: il punto di vista di Stefania Saccardi, assessore all’Agroalimentare

“Eccellenza di Toscana” e Le migliori 101 Etichette 2025 è stato il convegno-evento organizzato da AIS Toscana (Associazione Italiana Sommelier), con il patrocinio della Regione Toscana, nella città di Dante. Hanno partecipato anche la Città Metropolitana di Firenze, la Camera di Commercio Fiorentina, Promofirenze, in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, Vetrina Toscana e Fondazione Sistema Toscana.

Quest’anno, per la prima volta, si sono aggiunti partner importanti come Fermento Birra, Olioofficina, Anag, Associazione Quore Toscana DOP e IGP, e l’Associazione Donne del Vino della Toscana.

Alla Leopolda di Firenze sono stati presentati vini straordinari, capaci di raccontare l’intera Toscana. L’incontro è stato preceduto da una premiazione, presso la Camera di Commercio, dei 101 migliori vini rappresentativi di tutte le tipologie regionali. Un riconoscimento che ha messo in luce, perché no, anche cantine e produttori meno noti ma di grande valore.

Il vino è uno dei grandi ambasciatori della qualità toscana nel mondo: una vera eccellenza, considerato che lo scorso anno ha registrato un incremento del +3,5% nelle esportazioni, superando persino il Piemonte.

Abbiamo chiesto a Stefania Saccardi, Assessore all’Agroalimentare e Vicepresidente della Regione Toscana, se la minaccia dei dazi americani possa favorire la diffusione del falso vino italiano.

«Sì, può rendere l’esportazione più complicata, difficile e costosa, e quindi può alimentare il mercato del falso vino, anche se mi auguro vivamente che non si arrivi a questo. Nei confronti del Canada, tuttavia, l’amministrazione americana ci sta ripensando, e l’auspicio è che questo si ripercuota in via generale, sperando che le promesse elettorali non vengano mantenute.»

Questa ipotetica flessione vinicola può favorire l’affermazione di altri paesi?

«Certo, è possibile. Se ci guardiamo intorno, ci sono tanti luoghi in cui si parla di espiantare le vigne; si fa l’espianto e si riduce la produttività, dando anche premi per diminuire le produzioni. Tuttavia, la Toscana è un fenomeno che si sostiene solo mantenendo buoni livelli di produzione e vendita. Tenendo conto del quadro generale e internazionale, far crescere la qualità e mantenere alto il livello dei nostri vini è una condizione che aiuta non poco.»

La paventata riduzione del mercato americano può spingere verso una produzione più scadente?

«Mi auguro di no. Se riusciamo a reggere sul mercato è perché proponiamo prodotti di estrema qualità. Sarebbe un errore, a mio parere, abbassare il valore vinicolo nel tentativo di guadagnare di più in quantità. Mai fare passi indietro!»

Durante il convegno ha parlato del rilancio del Vin Santo.

«Sì, un prodotto fortemente tipico della nostra regione. Decisamente ottimo! Un tempo era vino d’accompagnamento ai cantuccini, mentre oggi si abbina ad alimenti di altissimo livello che meritano di essere ulteriormente valorizzati. Bene il fatto che tante aziende lo facciano davvero eccezionale.»

Nient’altro quindi da inzuppare?

«Assolutamente no! Si gusta così, giusto e puro.»

Nella sua cantina esiste?

«Assolutamente!»

Il suo vino preferito?

«Non saprei… ci sono tanti vini diversi per tante occasioni. Personalmente, mi piace provare vini meno noti, magari di piccole cantine che producono cose davvero buone.»

Oltre alla Toscana c’è di più? Una domanda in cui aleggia la parola “concorrenza”.

«Mah… penso al Piemonte e al Veneto, che fanno vini importanti, con un livello qualitativo che compete fortemente con i nostri. Già… fermo restando, però, che l’annata toscana del 2024 ha superato la regione del ‘Gianduiotto’, mostrando all’estero quella vera e propria cartina di tornasole che vede 2,3 milioni di ettolitri (+30%) prodotti da 12.700 aziende vitivinicole toscane, con coltivazione di 60.000 ettari a vite.»

Picture of Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Carla Cavicchini giornalista con esperienza trentennale, è stata direttrice del periodico "Auser Filo D'Argento." Appassionata di teatro, ha lavorato per il regista Carlo Lizzani al remake di "Cronache di Poveri Amanti" al 'Fabbricone' di Prato. Il suo pensiero è che leggere i classici, porta a quei valori fondamentali d'epoche passate, contrassegnate da virtù e sconfitte. Ulisse insegna. Un eroe che, seppur provato dalle avversità della vita, incita a resistere sino al raggiungimento degli scopi della propria esistenza.

Condividi questo articolo sui Social

Facebook
WhatsApp
LinkedIn
Twitter

Post Correlati

Ritorna il camping di lusso Governors Island

Se stai cercando una fuga perfetta dalla frenesia della città senza allontanarti troppo, Governors Island potrebbe essere la tua destinazione ideale. E se desideri trasformare questa breve fuga in un’esperienza indimenticabile, Collective Retreats è pronto ad accoglierti con le sue

Leggi Tutto »

Biancaneve arriva al cinema

Tranquillizzatevi: il bacio di Biancaneve che vedremo nel nuovo film live action che la Disney lancia nei cinema di tutto il mondo (in Usa il 21, in Italia il 20) è totalmente consenziente, anche perché lui non è un principe,

Leggi Tutto »
Torna in alto