Cometa Coaching: un viaggio di crescita, leadership e trasformazione culturale

Mariateresa Romeo racconta la sua esperienza tra Italia e Stati Uniti, come ha costruito una realtà innovativa nel coaching aziendale, affrontando le sfide del cambiamento e della valorizzazione del talento

Mariateresa Romeo è la fondatrice di Cometa Coaching, una realtà che offre servizi di executive coaching e sviluppo della leadership. Con oltre venti anni di esperienza nel settore della consulenza aziendale, ha supportato leader e organizzazioni in Italia e negli Stati Uniti, affrontando sfide legate al cambiamento organizzativo e alla trasformazione culturale. La sua missione è aiutare professionisti e team a sviluppare consapevolezza, autenticità e fiducia, promuovendo il benessere e la performance in contesti multiculturali. L’abbiamo intervistata per il Newyorkese.

“Il cambiamento non avviene mai senza sfide, ma è proprio nelle difficoltà che si nasconde la possibilità di crescita. Solo chi ha il coraggio di mettere in discussione le proprie certezze e di abbracciare nuove prospettive può davvero trasformare se stesso e il mondo che lo circonda”

Qual è stato il filo conduttore che ha guidato il tuo percorso professionale, dai primi anni nella consulenza fino al coaching?

Ho lasciato la Sicilia a 18 anni per trasferirmi a Roma, dove mi sono laureata in Scienze della Comunicazione Istituzionale d’Impresa. Da lì è iniziato un percorso professionale di 14 anni nel mondo della consulenza direzionale, prima a Roma e poi a Milano. Mi occupavo di progetti complessi legati al miglioramento delle performance aziendali, alla riorganizzazione e alla gestione del cambiamento, lavorando su tre elementi fondamentali: persone, processi e sistemi informativi.
Ma la mia vera passione è sempre stata la comunicazione aziendale e, in particolare, tutto ciò che riguarda le persone. Tra le tre dimensioni dei progetti aziendali, quella che sentivo più mia era proprio la gestione delle risorse umane. Credo fermamente che, considerando quanto tempo passiamo a lavorare, sia fondamentale costruire una dimensione lavorativa che sia profonda, autentica e generativa. Da qui, mentre continuavo a lavorare nel mondo corporate, ho iniziato a studiare coaching e mi sono certificata come executive coach in Italia: un passaggio naturale, che univa le competenze maturate alla mia spinta personale verso lo sviluppo umano.

Cosa ha rappresentato per te il trasferimento a New York e in che modo ha influenzato l’ evoluzione nel tuo percorso professionale?

Il trasferimento a New York è stato un punto di svolta, anche se inizialmente doveva durare solo sei mesi. In realtà, sono passati nove anni da allora. L’azienda per cui lavoravo mi propose questa esperienza, e l’ho accettata per due motivi: da un lato, la possibilità di confrontarmi con il mondo corporate americano, e dall’altro la consapevolezza che tematiche come lo sviluppo dei talenti e la cultura organizzativa erano già al centro del mio interesse.
Negli Stati Uniti ho avuto l’opportunità di lavorare su progetti più specifici legati alle risorse umane, come la gestione del cambiamento e la valorizzazione delle persone nei contesti organizzativi. Parallelamente, ho continuato il mio percorso formativo, conseguendo certificazioni sempre più focalizzate sul coaching e sullo sviluppo delle performance individuali e dei team. Questo intreccio tra esperienza sul campo e approfondimento teorico ha gettato le basi per ciò che oggi è Cometa Coaching.

Oggi esistono molte realtà che si occupano di formazione, coaching individuale e sviluppo organizzativo. In cosa Cometa Coaching si distingue davvero dalle altre?

Cometa Coaching è nata nel 2022 da un’esigenza personale che, nel tempo, si è trasformata in una missione professionale: creare uno spazio in cui le persone – singoli o organizzazioni – possano riscoprire il proprio potenziale e viverlo appieno. Cometa è una società che si occupa di coaching, formazione e, usando un termine americano che sento molto vicino, human capital consulting. È vero, il mondo del coaching e della formazione è molto popolato, ma ciò che ho voluto creare con Cometa è qualcosa di diverso: un ponte tra la crescita personale e quella organizzativa, in cui le persone non siano solo “risorse” da ottimizzare, ma individui da valorizzare. Lavoro con persone che stanno attraversando momenti di transizione o difficoltà professionali, attraverso percorsi di coaching personalizzati. Collaboro anche con le aziende, mettendo a frutto i miei oltre vent’anni di esperienza tra Italia e Stati Uniti per sviluppare leadership, comunicazione e capacità di gestione dei team. Quello che distingue davvero Cometa è che nasce dalla mia esperienza ventennale in ambito aziendale, tra consulenza direzionale e coaching, e si caratterizza per un approccio integrato: uniamo coaching individuale, formazione esperienziale e consulenza culturale per generare un impatto reale e sostenibile. Lavoriamo non solo sul come si lavora, ma soprattutto sul perché. Aiutiamo le aziende a costruire identità coerenti, in cui valori, missione e comunicazione interna siano vissuti ogni giorno – non solo dichiarati. Cometa Coaching si distingue perché unisce l’anima del coaching individuale alla solidità della consulenza direzionale, radicata in una formazione aziendale. Lavoro esclusivamente su progetti a lungo termine, perché ritengo fondamentale sviluppare percorsi che apportino un cambiamento reale e duraturo, non interventi fini a sé stessi. La vera differenza sta nell’approccio culturale: non mi limito a facilitare il cambiamento, accompagno le organizzazioni nella costruzione di identità forti e coerenti, lavorando in profondità su valori, missione e cultura interna. In Cometa, ogni percorso, aziendale o personale, è cucito su misura: non applichiamo modelli standard, ma ascoltiamo, interpretiamo e co-creiamo. Insieme.

Come hai affrontato le differenze culturali tra il mercato italiano e quello americano per ottenere un impatto positivo?

Ci sono profonde differenze tra il mercato italiano e quello americano, e ho avuto la fortuna di viverle direttamente. Ho visto da vicino il cambiamento tra il mondo corporate italiano e quello americano, e questo è stato un processo che ho vissuto sulla mia pelle. Al di là della barriera linguistica, che esiste anche se parli bene l’inglese, ci sono differenze sostanziali nelle dinamiche di lavoro. In Italia, ad esempio, si tende a essere più gerarchici, con decisioni che spesso arrivano dall’alto, mentre negli Stati Uniti c’è una cultura più orientata alla collaborazione e all’autonomia, dove la comunicazione è più diretta e informale. Inoltre, l’approccio al tempo e alla risoluzione dei problemi è molto diverso: negli Stati Uniti c’è un orientamento più rapido e pragmatico, mentre in Italia si tende a riflettere più a lungo prima di agire. Queste differenze ti cambiano, ti fanno crescere. Ho fatto tesoro di questa esperienza, imparando a muovermi tra due mondi che, pur facendo parte della stessa realtà aziendale, sono profondamente diversi. Oggi, mi capita di supportare italiani che si trasferiscono negli Stati Uniti per assumere ruoli di leadership in aziende italiane, aiutandoli a orientarsi tra le due culture. Inizialmente, ho fatto molto affidamento sul network degli italiani qui, che mi ha permesso di entrare in contatto con realtà diverse. Lavoro con diverse aziende italiane negli Stati Uniti, soprattutto perché molti programmi di sviluppo dei talenti sono gestiti dagli headquarter in Italia. Avere qualcuno che conosce entrambe le culture è un grande vantaggio, e questo è uno degli aspetti che cerco di valorizzare.

Come sei riuscita a trasformare il tuo approccio in un punto di forza, nonostante la competitività del mercato?

Questo progetto è stato il frutto di anni di dedizione e sviluppo. Quando sono arrivata negli Stati Uniti, l’idea era già ben chiara nella mia mente. Tuttavia, come spesso accade, tra il dire e il fare esiste una distanza che non sempre è facile da colmare. Una scelta che ho fatto fin dall’inizio, a differenza di molti altri coach, è stata quella di non dedicarmi al life coaching. Il mio focus è sempre stato il mondo aziendale, rivolgendomi a professionisti, imprenditori e manager. Non perché il life coaching non mi interessi, ma perché credo che sia fondamentale essere chiari su chi si vuole essere.Non sono arrivata con un prodotto rivoluzionario o di nicchia, ma ho cercato di renderlo unico, facendo leva sulla mia esperienza. Non offro corsi preconfezionati né pacchetti standard. Ogni azienda è unica, così come ogni individuo, anche quando si affrontano problematiche simili. La sfida più grande che ho affrontato è stata quella di definire il mio posizionamento. Oggi, se si cerca online, si trovano infiniti corsi di leadership o coaching che promettono soluzioni immediate. La vera sfida è far capire al mercato che la valorizzazione del talento richiede tempo e dedizione. La mia carriera è stata un viaggio di costante adattamento e crescita, dove ogni sfida è diventata un’opportunità per definire e perfezionare il mio approccio. Oggi, Cometa è il risultato di una visione chiara e di un impegno quotidiano, che continua a evolversi, sempre con l’obiettivo di offrire valore autentico e personalizzato. Guardando al futuro, il mio impegno è continuare a crescere insieme ai miei clienti, creando soluzioni che rispondano in modo sempre più mirato alle loro esigenze. È un percorso che mi appassiona ogni giorno di più, perché credo fermamente che l’evoluzione, sia personale che professionale, non finisca mai.

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Elide Vincenti

Laureata con lode in Letteratura Comparata e Arti dello Spettacolo presso la Sapienza di Roma, ha lavorato come Project Manager presso Italy-America Chamber of Commerce Southeast di Miami. Vive a New York, dove frequenta il corso di Master in Critical Journalism e Creative Publishing presso l’Università di New York, Parsons - The New School.

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