Come Los Angeles è diventata casa per Sara Cavazza Facchini

Da un sogno d’infanzia nato guardando Beverly Hills 90210 all’apertura della sua boutique a Beverly Hills: il legame personale e professionale della direttrice creativa di Genny con Los Angeles

Per Sara Cavazza, stilista e direttrice creativa della maison, la città degli angeli è molto più di un palcoscenico glamour: è uno spazio fertile per dialoghi creativi, incontri con una clientela sofisticata e un’energia internazionale che risuona con la visione luminosa e sostenibile del brand.

In occasione della Festa della Repubblica Italiana, il Consolato Generale d’Italia a Los Angeles ha celebrato l’eccellenza del Made in Italy con un evento esclusivo a Casa Lago, residenza simbolo di creatività e diplomazia culturale. A illuminare la serata, una sfilata firmata Genny, storica maison italiana guidata da Sara Cavazza Facchini, che ha portato in passerella un’elegante dichiarazione d’amore alla femminilità contemporanea.

Con un padrone di casa d’eccezione — il conduttore Jimmy Kimmel, neo cittadino italiano — e una platea composta da volti noti della comunità italiana e internazionale, la collezione ha suggellato il legame sempre più forte tra Genny e Los Angeles.

Che rapporto hai con Los Angeles? Cosa ti affascina di questa città a livello personale e creativo?

Il mio legame con Los Angeles nasce da un sogno d’infanzia. Ero una bambina quando guardavo con gli occhi pieni di meraviglia i protagonisti di Beverly Hills 90210, immaginando di vivere anch’io tra quelle colline baciate dal sole e piene di promesse. Crescendo, da adolescente, quelle immagini sono diventate un punto di riferimento: Hollywood era per me un simbolo di possibilità, creatività e libertà.

La mia prima volta a Los Angeles è stata un momento speciale: un viaggio di nozze indimenticabile. Ricordo con emozione la visita all’iconico hotel di Pretty Woman, un luogo che, come nei film, sembrava parlare d’amore e di sogni realizzati.

Dopo la nascita dei miei figli, Leonardo e Angelica – non a caso le loro iniziali formano proprio “L.A.” – ho scelto di trascorrere ogni estate qui. Amo profondamente questa città, la sua energia vibrante, i colori vividi, il dinamismo che si respira in ogni angolo. Los Angeles è per me una fonte inesauribile di ispirazione, un luogo in cui mi sento viva e connessa a qualcosa di più grande. E i miei figli, proprio come questa città, sono i miei angeli. Con il tempo, anche il mio percorso professionale si è intrecciato sempre di più con questa città: le celebrities hanno iniziato a scegliere Genny, portando il brand su red carpet internazionali e nei momenti più iconici della loro vita. Fino a arrivare a uno dei traguardi più emozionanti: l’apertura della mia boutique a Los Angeles, in Brighton Way. Un sogno nato da bambina che oggi è diventato realtà, in una città che mi ha dato tanto e che sento sempre più mia.

In che modo l’atmosfera californiana entra nelle tue collezioni? Ci sono elementi o ispirazioni che arrivano direttamente da qui?

La California per Genny non è solo una location, ma una mentalità: una fusione tra il sogno, la contemporaneità e una sensualità raffinata che si esprime attraverso linee pulite, tessuti preziosi e una palette colori che celebra la luce e il movimento.

La collezione SS23 era infatti ispirata alla città degli angeli, vibrante di vita, arte, creatività, è il luogo in cui s’inventa il futuro: dalle gallerie dell’Arts District alle architetture futuristiche, dalle performance estreme che racchiude nella collezione primavera estate 2023 le infinite sfaccettature di una La La Land sognante e contemporanea.

Come definiresti oggi la femminilità secondo Genny? È cambiata rispetto a qualche anno fa?

La femminilità per Genny oggi è sinonimo di forza serena e di una sensualità raffinata, mai ostentata. È una donna che è consapevole della propria potenza, ma che la esprime con grazia e naturalezza. Rispetto a qualche anno fa, direi che si è evoluta. Se prima potevamo concentrarci di più su una silhouette definita e una sensualità più evidente, oggi c’è una maggiore enfasi sulla comodità, sulla versatilità e su una bellezza che nasce dalla sicurezza di sé. La donna Genny è moderna, indipendente e desidera abiti che la accompagnino in ogni momento della sua vita, valorizzandola senza sovrastarla, facendola sentire unica e valorizzata.

Qual è il messaggio principale della tua ultima collezione? Da cosa sei partita per costruirla?

La collezione racconta i codici iconici della Maison, reinterpretati con energia nuova. La stampa orchidea, simbolo distintivo, viene proposta in tonalità lime e si declina nei tessuti più preziosi come la mussola leggera e il drill strutturato.

Le nappine in strass accendono un immaginario vintage rivisitato, applicate con tocchi couture su jeans gioiello, mentre gli abiti da sera, scolpiti su silhouette fluide, sfilano nei colori più emblematici della Maison: bianco puro, nero assoluto e sfumature delicate.

Completano la collezione look da giorno con un inconfondibile touch L.A.: pensati per una donna cosmopolita, femminile e sicura di sé, che si muove tra destinazioni esclusive con stile innato. Un omaggio alla vita da resort, tra lusso rilassato e charme sofisticato.

La Cruise 2026 di Genny è un’ode alla femminilità moderna, alla libertà creativa e al dialogo continuo tra heritage italiano e visione globale.

Credits: Daniele Oberrauch / Gorunway.com

Hai lavorato molto sul concetto di leggerezza e forza: come si traducono questi elementi nei tuoi capi?

Il concetto di leggerezza e forza si traduce nella Resort SS26 ‘The Genny Way’ attraverso un equilibrio studiato e raffinato. La leggerezza si manifesta nelle silhouette fluide che disegnano la figura con grazia e modernità, pensate per esaltare la bellezza naturale di ogni donna. Contribuiscono a questa sensazione i colori sussurrati e le nuance eteree. Un ruolo chiave è giocato dai tessuti particolari, scelti per la loro qualità e texture uniche, capaci di evocare sensazioni inaspettate e quasi impalpabili, come “la freschezza di superfici bagnate dalla rugiada”. La forza emerge dalla meticolosa attenzione ai dettagli e dalla qualità intrinseca della materia. I dettagli preziosi e le particolari rifiniture, realizzati con maestria artigianale, trasformano abiti e accessori in “piccole opere d’arte da indossare”. 

C’è un tessuto o un dettaglio simbolico di questa nuova collezione?

Il bianco è da sempre il colore simbolo di Genny. Non è solo una scelta estetica, ma un vero e proprio linguaggio: rappresenta la purezza, l’eleganza senza tempo, la luce che avvolge e valorizza la figura femminile. E’ il colore dell’armonia e dell’essenzialità, ma anche della forza interiore. Il bianco di Genny è un segno distintivo, sofisticato e riconoscibile, che parla di femminilità contemporanea e consapevole.

L’orchidea, invece, è l’emblema della delicatezza e della raffinatezza naturale. E’ un fiore raro, elegante e sensuale, che incarna perfettamente la donna Genny: sofisticata ma spontanea, forte ma profondamente romantica. La sua bellezza esotica e la sua resistenza nel tempo rendendo l’orchidea il simbolo ideale di un’eleganza che va oltre le mode e celebra l’individualità con grazia.

Insieme il bianco e l’orchidea raccontano l’anima del brand: luminosa, autentica e profondamente femminile.

Quanto conta oggi la sostenibilità per un marchio di lusso come Genny? E in che modo la applichi nelle tue scelte creative?

La sostenibilità per un marchio di lusso come Genny è fondamentale e imprescindibile. Non è più un’opzione, ma una responsabilità. Per noi si traduce nella ricerca e nell’utilizzo di materiali innovativi e a basso impatto ambientale, nella riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera produttiva, e nella valorizzazione della manifattura italiana e della qualità che garantisce la durata dei capi nel tempo. Nelle mie scelte creative, questo significa prediligere tessuti che siano frutto di processi più etici, ma senza mai compromettere la qualità e l’estetica. Significa anche disegnare capi che siano senza tempo, che non siano legati a un’unica stagione, ma che possano essere indossati e amati per anni, contrastando la logica del ‘fast fashion’.

Quali sono le tendenze moda che secondo te stanno emergendo con più forza in questa stagione?

In questa stagione, vedo emergere con forza una tendenza verso una femminilità raffinata e consapevole, che si esprime attraverso silhouette fluide e colori sussurrati. C’è una grande ricerca sulla materia, con tessuti particolari che evocano sensazioni uniche. La richiesta è di un lusso discreto, fatto di dettagli preziosi e rifiniture artigianali, e capi che offrano comfort e stile senza compromettere l’eleganza.

Hai vestito molte star a Los Angeles: c’è un episodio che ricordi con particolare emozione?

Vedere le celebrities indossare Genny è per me un’emozione profonda, un misto di ammirazione e gioia. Provo un grande orgoglio personale, ma soprattutto una felicità autentica nel vedere il sorriso e la luce nei loro occhi: si sentono delle vere principesse, e questo per me è il regalo più bello. Le soddisfazioni più grandi arrivano quando scelgono Genny anche nei loro momenti privati, è un segno di fiducia e affetto verso il brand. Ricordo con emozione quando Kylie Minogue ha indossato un abito Genny per la festa del suo compleanno, o quando Rita Ora ha scelto Genny per celebrare il suo compleanno a Parigi. E poi Jlo, che in vacanza a Capri ha fatto visita alla nostra boutique: sono momenti che porto nel cuore e che mi spingono a sognare ancora più in grande.

Qual è secondo te il segreto per far sentire una donna “potente” attraverso un abito?

Il segreto per far sentire una donna ‘potente’ attraverso un abito risiede nella capacità del capo di farla sentire a proprio agio, sicura di sé e autentica. Non è solo una questione di design o di tendenza, ma di come l’abito le calza, di come ne esalta la figura e di come le permette di muoversi liberamente. Quando una donna si sente bene in ciò che indossa, la sua forza interiore traspare naturalmente.

Come cambia il tuo approccio tra la moda da passerella e quella pensata per un red carpet a Hollywood?

Il mio approccio tra la moda da passerella e quella per il red carpet di Hollywood ha delle sovrapposizioni ma anche delle differenze sostanziali. La moda da passerella è il momento in cui esprimo la mia visione più pura e artistica per la collezione. È il luogo dove posso sperimentare con volumi, tessuti e combinazioni inaspettate, creando un vero e proprio racconto. La passerella è il luogo dove si dettano le tendenze, si mostrano le direzioni creative e si definisce l’identità del brand in modo più audace e concettuale. Quando disegno per il red carpet di Hollywood, l’approccio diventa più mirato e funzionale. Qui l’obiettivo è vestire la donna, valorizzandola al massimo sotto i riflettori.  Gli abiti da red carpet devono essere impeccabili, regali, ma anche confortevoli per ore. Spesso si lavora su capi su misura, con grande attenzione ai dettagli che possono fare la differenza sotto i flash. Si cerca l’effetto ‘wow’ che però sia sempre elegante e in linea con l’estetica Genny, ma soprattutto che rispecchi la personalità della celebrity che lo indossa.

Cosa rappresenta per te la moda italiana all’estero? E in particolare qui negli Stati Uniti? (riferimento all’evento del 1 giugno in collaborazione con il consolato).

La moda italiana all’estero è sinonimo di eccellenza, artigianalità e un gusto raffinato ineguagliabile. Qui negli Stati Uniti, rappresenta la capacità di unire innovazione e bellezza atemporale. L’evento del 1 giugno, con il lancio di ‘The Genny Way’ in collaborazione con il Consolato, è un’occasione per celebrare questa eccellenza. È un ponte tra la nostra ricca eredità italiana, la cura di ogni minimo particolare e la maestria artigianale che contraddistingue i nostri capi, e lo spirito dinamico di Los Angeles. Dimostra come la nostra visione di una femminilità consapevole e potente sia apprezzata in un mercato così influente.

C’è un sogno o progetto legato proprio a Los Angeles che vorresti realizzare per Genny?

A Los Angeles mi piacerebbe realizzare un progetto legato al mondo del cinema, un ambito che rappresenta perfettamente lo spirito creativo e visionario della città. L’idea sarebbe quella di sviluppare un film o un concept cinematografico in cui moda e narrazione si fondano, valorizzando l’estetica e i valori del brand.

Inoltre mi piacerebbe creare una collaborazione con elementi iconici di Los Angeles, che sia un luogo simbolico, un’artista locale o un’istituzione culturale, per costruire un dialogo autentico tra il DNA di Genny e l’anima unica della città.

Cosa dobbiamo aspettarci da Genny nei prossimi mesi? Puoi anticiparci qualcosa?

Per il futuro, Genny ha in programma diversi progetti strategici volti a consolidare e ampliare la propria presenza nel mondo del lusso. Tra le principali iniziative ci sarà l’ampliamento della sezione lifestyle con un focus sull’arredo casa, per offrire un’esperienza di brand ancora più completa. E’ inoltre prevista una campagna advertising con un talent internazionale, pensata per rafforzare l’identità del marchio su scala globale. A livello retail, Genny aprirà una nuova boutique a Porto Cervo, cuore pulsante del lifestyle esclusivo in Costa Smeralda e riaprirà la storica boutique di Milano in via Sant’Andrea, uno dei punti nevralgici del Quadrilatero della moda

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Veronica Maffei

Veronica Maffei, giornalista italiana a Los Angeles, racconta la West Coast attraverso cultura, lifestyle, tech e sport. Specializzata nel valorizzare le eccellenze italiane in America, collabora con Mediaset, RAI Cinema, Radio 24 e Italpress. Con passione e professionalità, intreccia storie che uniscono due mondi, portando il meglio dell’Italia negli USA e viceversa.

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