Buy Food, vetrina internazionale del gusto Made in Tuscany

Buy Food, vetrina internazionale del gusto Made in Tuscany

Siamo stati al Buy Food Toscana 2024, l'evento dedicato ai prodotti agroalimentari di eccellenza della Toscana, intervistando Stefania Saccardi, Vicepresidente e Assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana

La Toscana si conferma sempre di più terra del biologico. Sale al 37,5% la superficie coltivata con certificazione bio nel 2023, un valore molto superiore rispetto alla media italiana – 19,8% – e ampiamente sopra la soglia del 25% fissata dalla strategia “Farm to Fork “ dell’Unione Europea per il 2030. Un bel traguardo, e perciò scambiamo una piacevole conversazione con Stefania Saccardi, Vicepresidente e Assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana, durante il convegno fiorentino Buy Food, evento giunto alla 6° edizione.

Le chiediamo dell’importanza del territorio e sue peculiarità.

“Osserverei proprio una bella manifestazione, capace di presentare al mondo e alle reti commerciali i vari prodotti nonché le eccellenze della nostra terra. Non a caso parliamo di un territorio che gode d’un altissimo numero di alimenti certificati, presentandosi ai buyers che stanno arrivando da tutto il mondo. Costituito da oltre 65 aziende che producono cibo certificato esportando la nostra eccellenza, l’alta qualità, ovunque, in Europa e fuori Europa. E questo a partire dall’olio toscano, al prosciutto, alla finocchiona IGP, ed ancora del  lardo di Colonnata, Cantuccini di Prato, ed altro ancora che ne testimoniano la qualità ed il valore”.

Sicuramente un’ ottima esportazione che guarda anche verso l’America. Ma in quali stati v’è maggiore apprezzamento, ed  ancora, cosa amano maggiormente?

Decisamente in ogni parte degli States, Canada compreso. Quanto ai loro gusti, tutto il food menzionato poc’anzi  gode d’ottima  identificazione, seguito da  un legame molto forte col nostro territori”.

Ma cosa adorano in particolare gli americani?

Direi proprio il prosciutto, ne sono proprio golosi, e ritornando a prima considero che l’Oltreoceano è decisamente un mercato fondamentale per cibo e vino, nonostante – da mettere in conto –  questo periodo di stanca  che si respira nell’aria”.

Dovuto a cosa?

Beh… al periodo del Covid dal momento che i consumatori ne avevano fatto buona scorta, consumando a mio avviso… le scorte del magazzino. Presumo infatti che proprio che gli States si erano fatti e precostituiti nell’incertezza del periodo successivo alla pandemia, tuttavia sono ottimista in merito. Penso proprio che le difficoltà saranno presto spianate in virtù della  nostra qualità, nei confronti del mercato americano che è sempre molto importante per noi.”

Durante il convegno sono venute fuori anche altre nazioni risultate decisamente ’appetibili’ per la nostra qualità.

“Esatto, concordo, per tutti, buyers compresi. La Germania ed il mercato Usa sono al top, mettendo pure in conto che cresce bene anche l’Asia. Non a caso si rafforza il coinvolgimento dei Paesi asiatici con il Giappone, la Corea del Sud e Singapore, che si confermano mercati consolidati affiancati dalla forte crescita di Taiwan. Bene anche il mercato europeo con i paesi nordici più interessati ai prodotti toscani, nonostante la parte del leone la facciano gli Stati Uniti e la Germania, che insieme raggiungono il 60% del valore delle esportazioni delle “IG” toscane. Ah… ecco, a proposito, continuano buone impennate anche per il pecorino nostrale rigorosamente ‘Dop’, e  il vitellone bianco dell’Appennino Centrale IGP”.  

Dopo tutti questi elogi per la buona eno-gastronomia che contraddistingue la splendida Toscana per i suo sapori, nonché saperi, proseguiamo l’intervista a Stefania Saccardi. Parliamo adesso di sciagure..  domandandole, anche nelle vesti d’assessora all’Agro-Alimentare, se a causa di meteorologie impazzite si possa, perlomeno in parte, arginare tale fenomeno.

Sicuramente appare evidente che come agricoltura, dobbiamo fare i conti col cambiamento climatico. Stiamo pertanto lavorando perché ci sia sempre più un’agricoltura maggiormente compatibile e rispettosa dell’ambiente. Non a caso la nostra è la prima regione per agricoltura biologica. È un dato di fatto che abbiamo raggiunto il 37,5% di territorio agricolo votato all’agricoltura biologica, occupandoci naturalmente d’agricola di precisione. Abbiamo fatto bandi sul ‘PSR’ in merito nonché sull’uso intelligente e razionale dell’acqua che ne arriva poca! E, che, purtroppo, quando arriva, arriva tutta insieme con serie precipitazioni. Abbiamo inoltre un gruppo di lavoro che si occupa d’emergenza idrica per raccogliere e tesaurizzare l’acqua meteorica che segue  nei periodi più disparati, cercando di rispettare l’ambiente. Questo per far fronte a ciò che sta accadendo.”

Sperando d’essere in tempo! Quante colpe ha l’uomo su tale impatto?

“Eh…domanda complicata; di sicuro i fenomeni a cui assistiamo ci debbono richiamare a maggiore responsabilità. Non credo siano l’agricoltura oppure la zootecnia ad essere i primi sul banco degli imputati. Faccio presente come l’agricoltura e la zootecnia, scusandomi per il gioco di parole, si avvalgano in Toscana di criteri estremamente rispettosi degli ambienti. Potremmo pertanto dire delle risorse importanti che abbiamo investito sul benessere animale in questa legislatura mettendo 13 milioni di Euro. Anche nella programmazione del ‘CSR’ abbiamo previsto somme importanti al fine d’agevolare e sostenere una zootecnia che sia meno impattante nei confronti dell’ambiente e del mondo animale, con l’obiettivo finale d’invertire tale sistema.”

Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, tornava poi a parlare del nostro agro-alimentare destinato oltreatlantico, osservando che tale apprezzamento deriva proprio dal fatto che gli americani sono abituati a vedere il trapiantare delle nostre culture.

Filippo Mazzei, scrittore dell’emendamento nella Costituzione americana del 1776, aveva la tenuta a Monticello, accanto a quella del Presidente Jefferson: portava già allora nella fine del ‘700, le viti e gli olivi di Poggio a Caiano dalla sua terra di origine. Quindi v’è una struttura consolidata di produzione agricola degli Stati Uniti che nasce dalla interconnessione che, fin dagli albori di questo potente Stato, si era creata con la Toscana”.

Picture of Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista con esperienza trentennale, è stata direttrice del periodico Auser Filo D’Argento. Appassionata di teatro, ha lavorato con Carlo Lizzani al remake di Cronache di Poveri Amanti.

Condividi questo articolo sui Social

Facebook
WhatsApp
LinkedIn
Twitter

Post Correlati

Ritorna il camping di lusso Governors Island

Se stai cercando una fuga perfetta dalla frenesia della città senza allontanarti troppo, Governors Island potrebbe essere la tua destinazione ideale. E se desideri trasformare questa breve fuga in un’esperienza indimenticabile, Collective Retreats è pronto ad accoglierti con le sue

Leggi Tutto »
Torna in alto