Non ha mancato di incontrare la comunità italiana del Tri-State nonostante un’agenda fitta di impegni anche qui a New York. Stefano Bonaccini, il governatore uscente dell’Emilia Romagna, neo eletto al Parlamento europeo con quasi 400mila preferenze, è arrivato a Manhattan per il Summer Fancy Food 2024, la fiera di cibo più grande del Nord America. Seppur di corsa, ha voluto ritagliarsi uno spazio da dedicare alla comunità degli Emiliano-Romagnoli prima e del Circolo del Partito Democratico di New York poi. Un incontro organizzato e diretto dall’Onorevole Christian Di Sanzo, eletto nel Nord e Centro America, il quale conoscendo bene la realtà italiana della Big Apple con una presenza sul territorio sempre costante, ha aperto la riunione moderata dalla Presidente del Circolo Pd di New York, la bolognese Lorena Toska. Due ore e mezzo di confronto tra Bonaccini e i professionisti italiani del circolo in cui si è parlato di Italia, di Europa e di America. Nella zona del Financial District, in una sala riservata del ristorante “Keste pizza e vino”, il presidente Bonaccini e l’onorevole Di Sanzo hanno conversato con i tanti italiani presenti mostrando la loro veste migliore, quella di un presidente di Regione, prossimo europarlamentare, e di un deputato della Camera dei Deputati, che sanno ancora parlare ed ascoltare le persone.
Presidente, anche quest’anno la ritroviamo a Fancy Food, ma questa volta nel suo ultimo mandato da governatore.
“Sì, questo è il terzo anno che vengo alla più grande fiera dell’agroalimentare del Nord America insieme ai nostri consorzi e alle imprese che realizzano straordinari prodotti IGP e DOP. In tutto i marchi di origine denominata sono 44, un numero che ci posiziona al vertice in Europa. La Regione Emilia-Romagna è da sempre una regione a fortissima vocazione all’export, tanto che nel 2023 ha confermato il primato nazionale per export pro-capite, con un netto vantaggio sulle altre regioni. Pensiamo che per ogni dollaro di cibo che importiamo dagli Stati Uniti, ne esportiamo cinque. Quindi è indispensabile essere presenti anche quest’anno qui per mantenere rapporti commerciali e istituzionali e per sostenere e promuovere le nostre eccellenze nell’agroalimentare”.
Dall’ultima volta che l’abbiamo incontrata, ossia un anno fa, ha dovuto gestire non poche situazioni difficili, basta pensare solo alla drammatica alluvione che ha colpito la Romagna, fino alla tenacia, risultata vincente, di riportare il Pd a ottimi risultati elettorali.
“L’alluvione è stato un evento catastrofico e drammatico. Ancora oggi stiamo aspettando i fondi necessari per la ricostruzione che, in maniera surreale, sono gestiti direttamente da Roma e che tardano ad arrivare creando disagi pesantissimi a imprese e famiglie che in alcuni casi hanno perso tutto. Sulle ultime elezioni europee, posso dire che il Pd ha raggiunto un ottimo risultato a livello nazionale e addirittura eccellente in Emilia-Romagna, toccando il 36%. Abbiamo centrato alcuni temi sui quali insistere che riguardano l’Europa e anche l’Italia: dalla difesa del welfare e della sanità pubblica al tema del lavoro povero da contrastare con una riforma sulla quale Elly Schlein ha investito molto, ossia quella del salario minimo legale, visto che ci sono 4 milioni di persone, soprattutto giovani, che lavorano a 2-4 euro lordi all’ora: non si tratta di lavoro, ma di sfruttamento legalizzato. Fino ai temi sulla transizione ecologica con una destra che addirittura arriva a negare l’esistenza dei cambiamenti climatici. Ecco, questi temi ci hanno fatto riconnettere con una parte importante dell’elettorato”.
A luglio inizierà per lei un nuovo percorso che la vedrà in Europa.
“Si la nostra posizione verso l’Europa è chiara. Lo scenario politico europeo non è quello di un po’ di anni fa, stiamo vivendo un momento molto delicato con una estrema destra che avanza in molti paesi e che non può non allarmare. È quindi fondamentale il nostro impegno a difendere un’Europa unita e a rafforzarne i valori, le politiche sociali, quelle di difesa e ambientali”.
Noi che viviamo fuori dall’Europa ci sentiamo, ahimè, spesso trattati come cittadini italiani di serie C. L’ultimo esempio è l’impossibilità di poter votare per le elezioni europee direttamente da qui.
“E’ un tema che mi sta a cuore e il Partito Democratico con l’onorevole Di Sanzo ha presentato degli emendamenti a questo proposito, che purtroppo sono stati bocciati. Cristian si sta impegnando molto per mettere a punto una proposta ad hoc da presentare presto per far sì che i cittadini residenti fuori dall’Europa abbiano gli stessi strumenti di rappresentanza dei cittadini italiani in Europa. Spero che questo vada in porto e che anche voi possiate votare da qui. Sarebbe giusto e doveroso”.