SpaceX ce l’ha fatta. Domenica, l’azienda spaziale ha portato a termine un’impresa storica, facendo tornare indietro il razzo dell’astronave Starship al proprio sito di lancio e catturandolo in aria con due enormi braccia meccaniche. L’evento si è verificato durante il quinto volo di prova della Starship.
Il volo rappresenta un importante progresso non solo per SpaceX, ma anche per la NASA, che ha affidato all’azienda un contratto da 4 miliardi di dollari per utilizzare Starship nelle future missioni lunari del programma Artemis. SpaceX dovrà trasportare astronauti sulla superficie lunare durante due prossime missioni, con l’obiettivo di preparare il terreno per l’esplorazione umana di Marte.
Alle 8:25 del mattino, ora locale, il razzo, alto quasi 122 metri, è decollato dalla base di SpaceX vicino a Brownsville, Texas. Dopo aver attraversato la parte più densa dell’atmosfera, il primo stadio del razzo, noto come Super Heavy, si è staccato e ha iniziato il suo viaggio di ritorno verso la Terra, mentre il secondo stadio ha continuato il suo volo nello spazio.
Il ritorno del booster è stato spettacolare: una volta rientrato nell’atmosfera a velocità supersonica, il razzo ha acceso alcuni dei suoi motori per rallentare la discesa e, nonostante un’oscillazione in volo e fiamme lungo un lato, è riuscito ad atterrare perfettamente tra le braccia meccaniche, progettate per catturarlo in sicurezza.
Mechazilla has caught the Super Heavy booster! pic.twitter.com/6R5YatSVJX
— SpaceX (@SpaceX) October 13, 2024
Questo risultato non solo permetterà, una volta ottimizzata l’operazione, il riutilizzo dei razzi di SpaceX, rendendoli simili a jet commerciali piuttosto che a razzi monouso, ma rappresenta anche una tappa fondamentale per ridurre i costi e accelerare i tempi dei lanci. Il prossimo obiettivo è far volare questi razzi con maggiore frequenza e catturare anche il secondo stadio, migliorando ulteriormente la riutilizzabilità della flotta di Starship.
La missione, comunque, non è stata priva di polemiche. Alcuni abitanti delle zone circostanti si sono lamentati dei boati sonici causati dal rientro del razzo, paragonandoli a piccoli terremoti che hanno fatto tremare le case durante le fasi di decollo e rientro. Più in generale, SpaceX ha già affrontato critiche legate all’impatto ambientale dei lanci, e la Federal Aviation Administration ha chiesto all’azienda di condurre ulteriori studi sull’impatto dei detriti sulle aree protette circostanti.
Ma a parte questo, l’impresa di SpaceX rappresenta un passo avanti significativo nella corsa allo spazio. Il piano di Musk è lanciare i primi Starship verso Marte già nel 2026, con voli umani previsti subito dopo.