Google ha presentato ieri Mariner: basato sul sistema di intelligenza artificiale Gemini 2.0, il progetto consente di delegare compiti online a un agente virtuale, come riempire un carrello della spesa o interagire con strumenti digitali. Una specie di assistente virtuale in grado di navigare su internet e compiere azioni, come ha spiegato Jaclyn Konzelmann, project manager di Google: “Stiamo permettendo agli utenti di digitare richieste nel loro browser e far eseguire a Mariner azioni per loro conto”.
La tecnologia di base, Gemini, è una rete neurale capace di apprendere analizzando enormi quantità di dati, da testi a immagini e suoni. Questo consente al sistema non solo di comprendere comandi complessi ma anche, appunto, di agire in modo autonomo sulle piattaforme online, come social network o e-commerce, perfettamente in grado di capire cosa cliccare per avere un relativo output.
Nonostante le promesse, Mariner rimane un progetto in fase sperimentale. Errori di esecuzione e decisioni imprecise rappresentano ancora una sfida. Per ora, infatti, lo stesso Konzelmann ha spiegato che l’intelligenza artificiale evita di prendere decisioni “critiche”, come il completamento di un acquisto, senza l’intervento dell’utente, al fine di mantenere comunque alta la sicurezza e l’affidabilità del sistema.
Il prototipo è integrato come estensione del browser Chrome: l’ambizione di Google è infatti quella di trasformare la navigazione online in un’esperienza assistita. Ma i piani futuri potrebbero incontrare ostacoli legali. Una recente sentenza ha dichiarato il motore di ricerca Google un monopolio illegale, e il Dipartimento di Giustizia ha chiesto di separare Chrome dalla compagnia, minacciando il futuro dell’integrazione tra browser e A.I.
Mariner non è l’unico annuncio di Google, comunque. L’azienda ha anche mostrato Project Astra, un assistente digitale per smartphone che risponde a immagini, testo e comandi vocali, ampliando le capacità rispetto agli attuali sistemi di assistenza come Siri di Apple. Entrambi i progetti sono disponibili solo a una cerchia ristretta di tester, ma segnano una nuova fase nello sviluppo di assistenti virtuali.