A New York, il dramma della senzatetto colpisce un numero crescente di bambini. Secondo i dati diffusi da Advocates for Children of New York, durante l’ultimo anno scolastico, almeno 146.000 studenti delle scuole pubbliche risultavano senza fissa dimora, un record che segna un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. Questo significa che circa uno studente su otto nella città più popolosa degli Stati Uniti vive in una situazione di precarietà abitativa, tra rifugi temporanei e sistemazioni di fortuna presso amici o parenti.
Le difficoltà di spostamento tra rifugi e scuole rappresentano un ulteriore ostacolo per queste famiglie. Il 40% di loro viene collocato in un quartiere diverso da quello in cui i figli sono iscritti, causando frequenti assenze scolastiche. Lo scorso anno, oltre la metà degli studenti senzatetto ha perso più del 10% dei giorni di scuola, e uno su 32 è stato sospeso. Per i bambini, queste interruzioni compromettono il rendimento scolastico e amplificano il rischio di povertà futura. “I genitori sono costretti a scegliere tra il cercare una casa stabile e garantire l’istruzione dei propri figli,” ha dichiarato Jennifer Pringle, direttrice di Advocates for Children.
Nonostante l’afflusso di oltre 210.000 migranti dal 2022 abbia aggravato il problema, le associazioni sottolineano che la crisi abitativa della città era già grave. Christine Quinn, CEO di Win, il più grande operatore di rifugi della città, respinge l’idea che la responsabilità sia solo dei migranti. “Questi numeri sono un’accusa diretta alla nostra incapacità collettiva di affrontare un problema radicato,” ha affermato. Secondo Quinn, è fondamentale non ridurre il problema a una semplice narrazione politica, ma affrontare la questione della disponibilità di alloggi a prezzi accessibili.