L’aria di festa è tornata a riempire le strade sul lungofiume di Hoboken per la novantanovesima edizione dell’Hoboken Italian Festival, dedicato alla Madonna dei Martiri. Dopo giorni di incertezza legati al maltempo, anche la processione più attesa, quella del simulacro mariano, ha potuto svolgersi senza rinunce, attraversando la città in una cornice di canti, devozione e applausi dei presenti.
L’emozione dei fedeli, che per un attimo hanno temuto di dover rinunciare al momento centrale della celebrazione, si è tradotta in un lungo applauso quando la statua, addobbata di fiori e luci, ha iniziato il suo percorso dal sagrato della chiesa di St. Francis. «Era impensabile non vederla uscire, anche se la pioggia ci aveva fatto preoccupare», ha confidato una donna della comunità italo-americana, stringendo in mano un rosario.
Il festival è molto più di una festa religiosa: rappresenta il cuore identitario della comunità molfettese emigrata negli Stati Uniti. Dal secondo dopoguerra, Hoboken è stata uno dei centri principali dell’emigrazione pugliese, e la Madonna dei Martiri ha accompagnato questo viaggio simbolico, trasformandosi in collante culturale e memoria collettiva. Ogni settembre, la città si veste dei colori e delle tradizioni delle feste patronali del Sud Italia, ricreando un’atmosfera che intreccia fede e nostalgia.
Tra gli appuntamenti musicali più attesi di questa edizione c’è stato il ritorno della Diolovuole Band, una delle realtà più rilevanti della Christian Music italiana. Composta da sedici musicisti e guidata da Pax Minuto, autore e compositore, la formazione ha proposto un repertorio composto da arrangiamenti moderni e testi ispirati alla spiritualità di Don Tonino Bello, vescovo pugliese che ha lasciato una forte eredità sociale e culturale.
La band, che lo scorso anno aveva già entusiasmato il pubblico della 98esima edizione, ha rinnovato il legame con Hoboken davanti a una platea calorosa. Alcuni dei brani più conosciuti, tratti dall’album Periferie, hanno fatto cantare e commuovere il pubblico, con testi che parlano di dignità, speranza e attenzione agli ultimi. Canzoni come Invisibili e Collocazione provvisoria, che online hanno raggiunto milioni di ascolti, hanno trovato nuova forza nel contesto del festival, trasformando il concerto in un momento di riflessione collettiva.

Le luminarie, installate lungo le strade e sul lungomare, hanno contribuito a dare alla festa il carattere di un evento scenografico. Si tratta delle tipiche strutture lignee intagliate e ornate di lampadine colorate, arrivate a Hoboken nel 2015 grazie a iniziative culturali che hanno voluto ricreare, oltreoceano, lo splendore delle feste patronali pugliesi. Per molti emigrati, vederle accese significa ritrovare un pezzo di casa a migliaia di chilometri di distanza.
Accanto al lato spirituale, la festa ha il sapore di una grande sagra popolare: bancarelle con prodotti italiani, spettacoli musicali, fuochi d’artificio sul fiume Hudson e incontri tra generazioni. Giovani cresciuti a Hoboken raccontano di come i nonni abbiano tramandato loro questa tradizione, rendendoli custodi di una storia che non vuole interrompersi. In molti parlano di orgoglio, più che di semplice appartenenza: una celebrazione che li fa sentire parte di una comunità più grande.
Il valore di questa manifestazione sta anche nel suo ruolo di continuità. Negli anni Ottanta, quando molte tradizioni italiane sembravano destinate a sbiadire nelle seconde generazioni, la Società Madonna dei Martiri di Hoboken ha mantenuto viva la festa, adattandola ai tempi ma senza rinunciare ai simboli principali. Per questo motivo, arrivata alla sua 99esima edizione, la processione conserva intatto il suo significato originario, riuscendo ancora a coinvolgere migliaia di persone.
Il rinvio di qualche ora dovuto alla pioggia non ha intaccato la partecipazione: i fedeli hanno atteso con pazienza, dimostrando quanto la processione fosse irrinunciabile. Alcuni bambini hanno seguito i genitori tra gli stand di zeppole e panzerotti, mentre la banda suonava marce religiose alternate a canzoni popolari: una mescolanza che descrive bene lo spirito del festival. Con lo sguardo già rivolto al centenario del prossimo anno, Hoboken si prepara a celebrare un secolo di tradizione che unisce Italia e America in un unico, lungo abbraccio.