Massimiliano Finazzer Flory torna a New York con due appuntamenti che intrecciano arte, storia e identità culturale italiana. Il primo, in programma oggi, martedì 30 aprile alle 18:30, è la proiezione in inglese con sottotitoli italiani del film The Patron – The Myths of Villa Arconati presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, al 686 di Park Avenue. L’opera, presentata in anteprima all’81ª Mostra del Cinema di Venezia con il titolo italiano Il Mecenate, è un documentario che restituisce nuova vita alla figura di Galeazzo Arconati, considerato il primo moderno mecenate dell’arte, e propone una riflessione attuale sul ruolo del collezionista come promotore e custode della cultura. La proiezione sarà introdotta personalmente dal regista e autore.
Il documentario si muove tra mito e storia, tra le sculture di Diana ed Ercole, i labirinti e i satiri di Villa Arconati, fino alla tragedia di Laocoonte e al restauro della monumentale statua di Pompeo Magno. Attraverso le voci di studiosi come Pietro Marani, Silvia Romani e Matteo Nucci, il film riafferma che il mito è in realtà un linguaggio vivo. che intreccia corpo, fede e ragione, e che può ancora oggi educare e orientare. Come ricorda Finazzer Flory, “fare il mecenate significa proteggere non solo le opere d’arte, ma anche gli artisti stessi”.
L’opera si chiude con una riflessione sull’attualità del mecenatismo: il regista immagina nuovi mecenati come costruttori di comunità culturali senza confini, in grado di rilanciare un “Rinascimento mentale”, un’attitudine capace di sfidare il presente e coltivare generazioni più consapevoli. In questo senso, Il Mecenate si trasforma in una proposta per il futuro, nella quale la bellezza diventa un progetto di conoscenza e la cultura un bene vivo da condividere.
Massimiliano Finazzer Flory non è nuovo a questo tipo di esperienze ibride, dove la scena e lo schermo diventano strumenti di diffusione culturale. Attore, regista e autore, ha fatto del teatro un mezzo per restituire voce ai grandi della letteratura e del pensiero italiano. Dalla sua “intervista impossibile” a Leonardo da Vinci fino a Verdi legge Verdi e Dante, per nostra fortuna, il suo lavoro si distingue per la capacità di mescolare ricerca storica e potenza evocativa, mantenendo sempre un linguaggio accessibile e universale.
Proprio Dante sarà al centro del secondo evento che lo vedrà protagonista questa settimana a New York. Venerdì 2 maggio, alle 18:30, Finazzer Flory interpreterà alcuni brani della Divina Commedia in forma di lettura teatrale in lingua italiana, nella suggestiva cornice della Basilica di St. Patrick’s Old Cathedral, al 261 di Mott Street. L’evento, introdotto da Don Luigi Portarulo e inserito nelle celebrazioni in vista del Giubileo 2025, rappresenta un’occasione per riscoprire la grande poesia italiana in un contesto spirituale e simbolico di particolare rilievo.
Ad accompagnare la performance sarà la violoncellista Julia Kent, nota per la sua capacità di unire sonorità classiche e contemporanee in una trama musicale emotivamente intensa. Il dialogo tra voce e violoncello mira a restituire la profondità drammatica e meditativa dei versi danteschi. Al termine della serata è previsto un momento conviviale, con un piccolo rinfresco, per favorire l’incontro tra i partecipanti.