Anche la Coldiretti, la più grande associazione italiana di rappresentanza dell’agricoltura, è stata presente dal 23 al 25 giugno a New York per la 68esima edizione del Summer Fancy Food, il prestigioso salone che ogni anno ospita dalle 20.000 alle 30.000 aziende specializzate in food, wine e ristorazione.
“Il cibo made in Italy, che cresce tantissimo nel mercato americano segnando un ulteriore +19% nei primi mesi del 2024, è famoso perché buono e sicuro” ci racconta ai nostri microfoni Luigi Scordamaglia, responsabile della Coldiretti “e bisogna sempre più raccontare che rappresenta le basi della dieta mediterranea, quella dieta che fa vivere più a lungo ed in maniera più sana”.
Lo statement è chiaro, dunque: esportare la dieta mediterannea ed il “mangiare italiano” all’estero, non confinando l’export al solo prodotto alimentare da poggiare a tavola. “Comprare le eccellenze italiane”, continua Scordamaglia, “vuol dire rivolgersi ad una dieta fatta di ingredienti naturali, non ultra processati, e quindi volersi bene e vivere meglio”.
In fondo, il made in Italy è qualcosa di riconosciuto anche all’estero, e non si ferma certo alla moda o le auto sportive, ma soprattutto al cibo. “Il made in Italy alimentare è uno straordinario asset per il Paese: nell’ultimo anno abbiamo generato 64 miliardi di euro dalle esportazioni.”.
Ma non è solo una questione economica: “il Made in Italy alimentare è anche sostenibile, sono gli alimenti prodotti con il più basso impatto ambientale possibile, ed in questi giorni di Fancy Food stiamo cercando il più possibile di spiegare al ristoratore ed al consumatore americano la differenza tra il vero made in Italy e l’italian sounding, il fake.”.
Ed in cosa consiste questa differenza sostanziale? “Acquistare un Parmigiano Reggiano o un Pomodoro di San Marzano significa acquistare un prodotto unico nel suo genere, completamente diverso da un San Marzano style: il consumatore compra un’unicità che ingloba tanti valori in sé e fa bene tanto al pianeta quanto alla salute!”