La mostra al MET che racconta l’estate di Sargent a Capri

Una raccolta di quasi cento opere ripercorre il viaggio del pittore americano nell’isola nel 1878, quando trovò nuovi modi di dipingere e la sua musa Rosina Ferrara

Al Metropolitan Museum of Art di New York, la mostra dedicata a John Singer Sargent celebra il legame tra l’artista americano e il Mediterraneo, ripercorrendo un momento centrale della sua vita. In particolare, la rassegna ripercorre un momento centrale della vita del pittore, soffermandosi sul soggiorno a Capri nell’estate del 1878, quando, poco più che ventenne, Sargent trovò in quell’isola e nei suoi abitanti una fonte di ispirazione destinata a segnare profondamente la sua pittura. La mostra, aperta fino al 3 agosto, raccoglie quasi cento opere, molte delle quali eseguite proprio in quell’estate, quando Sargent iniziò a distaccarsi dall’accademismo per sperimentare una pittura più libera e immediata.

Tra i soggetti più presenti nei quadri di quel periodo c’è Rosina Ferrara, una ragazza caprese di diciassette anni, che divenne la modella prediletta di Sargent. La sua figura, con lineamenti marcati e uno sguardo enigmatico, fu per l’artista un simbolo della bellezza autentica e non convenzionale del Mediterraneo. A differenza delle modelle idealizzate della tradizione classica o accademica, Rosina rappresentava una femminilità concreta, radicata nella vita quotidiana dell’isola. Le tele dedicate a lei mostrano un equilibrio tra realismo e idealizzazione, segnando un passaggio importante nella rappresentazione della figura femminile nell’arte ottocentesca.

Capri. Ragazza sul tetto, John Singer Sargent. Olio su tela, 1878, via domusweb.it

Tra il secondo Ottocento e l’inizio del Novecento, la generazione di artisti della quale anche Sargent faceva parte cercava nuove fonti di ispirazione al di fuori dai centri culturali tradizionali. Capri e il Sud Italia, già frequentati da pittori come Fortuny e scrittori come Alphonse de Lamartine, erano mete predilette di un turismo artistico in cerca di autenticità. Per Sargent, quel viaggio fu anche un’occasione di confronto con altri artisti europei e americani, che nei paesaggi italiani e nelle sue persone vedevano una semplicità lontana dai formalismi dell’arte ufficiale.

Le opere campane di Sargent si distinguono per un uso luminoso del colore, con un’attenzione particolare al bianco, che nelle tele dedicate a Capri diventa simbolo di purezza e di luce. Scene di vita quotidiana, ritratti e paesaggi vengono trattati con una pittura rapida e vibrante, che mette da parte la rigidità compositiva per privilegiare l’immediatezza visiva. Nelle sue tele si colgono i riflessi di una cultura pittorica che guarda tanto alla tradizione spagnola quanto alle sperimentazioni impressioniste francesi, ma con una voce personale e riconoscibile.

Testa di ragazza di Capri, John Singer Sargent. Olio su tela, 1878, via domusweb.it

A distanza di cento anni dalla morte dell’artista, la mostra newyorkese vuole restituire la complessità di Sargent come ritrattista dell’alta società americana e britannica, ruolo per cui è più noto, ma anche come osservatore attento di realtà più marginali. Il periodo italiano fu per lui un momento di libertà creativa che avrebbe continuato a influenzare la sua produzione successiva.

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