Al convegno “DONNE, VINO E SALVAGUARDIA DELL’IDENTITA’ CULTURALE DEI TERRITORI DEL VINO” – tenuto nella città medicea – ci siamo avvicinati all’energica e solare Donatella Cinelli Colombini, Delegata “Donne del Vino Toscana”, che ci ha accolto con un bel calice di ‘rosso’ in mano! Nel 2016 quando iniziò il suo mandato di Presidente de “Le donne del vino” – attualmente la carica è di Daniela Mastroberardino – le socie erano poco più di 700, diventando alla fine del suo incarico 1020. Un grande lavoro di squadra, la valorizzazione di figure interne all’associazione nonché la creazione di commissioni di lavoro per la formazione, ed ancora le degustazioni, i rapporti con l’estero, la comunicazione, la charity, l’ambiente, la tutela del marchio, la valorizzazione della figura femminile nel comparto enologico, il tutto ha portano in sette anni di mandato verso risultati decisamente eccezionali. Nel 2019, sotto la sua presidenza, venti rappresentanti delle associazioni femminili del vino giungono a Milano da ogni parte del mondo per firmare il primo protocollo d’intesa che le collega in un network basato sullo sharing, ovverosia lo scambio di esperienze, viaggi, know-how, opportunità di formazione, nonché di business e comunicazione.
Produttrice del Brunello dove da il benvenuto presso l’azienda vinicola “Casato Prime Donne”, spiega che nell’incontro fiorentino è stato posto in evidenza il ruolo delle donne e di tutti i produttori nella salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico del loro territorio.
“Questo poiché da una indagine di mercato dell’Università Cattolica Sacro Cuore, è risultato che un produttore di vino in generale, chi lo promuove, ed ancora chi lo vende oppure lo offre servendolo al ristorante, vengono catalogati veri e propri custodi della tradizione naturalistica, degli edifici, della tradizione materiale della cucina, del loro ambiente”.
Sappiamo che l’America ama molto i suoi vini, li apprezza tantissimo.
“Si…decisamente, proprio gli Stati Uniti sono il primo mercato del Brunello, inoltre ogni anno in linea di massima nel mese di febbraio viene fatta una degustazione collettiva a New York proprio dal Consorzio del Brunello”.
Chiaramente con lei presente. E come è andata?
“Benissimo, oltre le aspettative. E c’è anche un’altra data importante che si è svolta nella Grande Mela.”
Siamo ad orecchie tese.
“Il 28 novembre viene organizzato il “Brunello day anteprima” quale nuova annata proprio a New York. Ed è bello sapere che nelle cantine americane le donne prediligono proprio i vini italiani e che finalmente c’è stata l’equiparazione salariale !”
In questo convegno ha riscosso notevole interesse l’applicazione della Legge 162 che riguarda la certificazione di genere.
“Esatto, in quanto estesa anche alle piccole aziende dove le donne godono d’uguaglianza di retribuzione di carriera con i loro colleghi maschi. Pertanto queste aziende virtuose hanno diritto a piccole esenzioni fiscali nonché punteggi nei bandi europei”.
C’è da esserne veramente contenti, viene quindi spontaneo domandarle perché il binomio donne-vino funziona così bene..
“Perché le donne gestiscono il 21% della superficie agricola italiana che produce il 24% del ‘Pil agricolo. Se le sembra poco…e quindi sono addirittura più performanti degli uomini”.
Sfondare il tetto di cristallo. Una semplice frase a riprova che ogni tipo di barriera, sociologica, culturale, psicologica, è capace di sgretolare il vetro, facendolo cadere in mille pezzi. In precedenza il signor Carlos Veloso dos Santos nel suo bell’accento portoghese osservando la felice collaborazione con “Le Donne del Vino” ed apprezzandone pienamente i loro principi, aveva parlato del supporto nei loro confronti tramite il progetto etico dei tappi usati. In quale maniera?
“Tramite l’inizio della raccolta arrivando a 130 milioni di tonnellate annuali, avviata poi al riciclo. Il profitto? Un generoso aiuto per sostenere oltre 45 Onlus” .
Solare, dotato d’un bel paio d’occhi a mandorla, dos Santos prosegue osservando: “Ogni tappo ‘stappato’ diventa materia prima-seconda da incorporare nella bioedilizia nonché in altri usi”.
Tipo?
“L’impiego per la collezione-vendita arredo ‘Suver-design’, dando loro una seconda vita”.
Particolarmente incisive anche le parole di Stefania Saccardi, Vice Presidente della Regione Toscana nell’osservare che la viticoltura è senz’altro un settore trainante in Italia ed estero, capace di migliorare il territorio nonché edifici storici.
“E’ quindi giusto apprezzare tale patrimonio fatto di vini ed artisti che vanno magnificamente a braccetto donando imprenditoria e salvaguardia all’ambiente. Quanto alle aziende straniere ben vengano! se portano il lavoro arricchendo le nostre terre in quanto molta arte estera ci ha lasciato un patrimonio di bellezza e ricchezza straordinaria. E poi…permettetemi – proseguiva – fermarsi a parlare proprio con chi tira ‘su il bandone’ è bellissimo in quanto ogni storia, ogni tradizione si amalgama perfettamente al vino dal momento che fuori casa è apprezzatissimo.
Eppoi diciamocelo, qui in Toscana difficilmente vediamo cose brutte! Con tanto d’apprezzamento della parola contadino, parola forte, segnata da una tradizione altrettanto forte, che avanza senza lasciar morire le cose. Di conseguenza tutto deve essere toccato con cura ed in maniera intelligente; questa è una attività senza consumo di suolo, bensì patrimonio di tutti da beneficiarne . Ricordiamo che calore e bellezza, modificano il cuore. E termino osservando che ‘Le donne del vino’, qui presenti, grazie al loro impegno, alla loro speranza, libertà creatività ed amore per la natura, ci rendono partecipi del loro operato in un clima disteso nonché fortemente empatico!”
“E chi non beve con me peste lo colga!” recitava Amedeo Nazzari nel film “La cena delle beffe”.
Beh.. decisamente nient’altro da aggiungere!