Martedì 14 ottobre, l’Italian American Museum di New York ha ospitato il gran gala e la premiazione della quinta edizione del Caruso Tribute Prize, l’evento ideato da Dante Mariti e prodotto dalla Melos International, che celebra le eccellenze italo-americane in ambito artistico, culturale e sociale. La serata, condotta dalla conduttrice televisiva e madrina Veronica Maya insieme al giornalista Rai Nicola Santini, ha unito musica, premiazioni e momenti di riflessione.
I premiati presenti sono stati: Luigi Portarulo rettore della Basilica Old Saint Patrick; Joseph Scelsa, Presidente e fondatore dell’Italian American Museum; Silvana Mangione (Vice Segretario CGIE); il giovane tenore Alessandro Lora, il presidente dei Comites Enrico Zanon; il tenore lirico campano Nicola Pisaniello ambasciatore del bel canto nel mondo; Germana Valentini, autrice televisiva e scrittrice italiana, la cantante napoletana Federica Raimo e lo studio legale campano di Elia Alaia e Lucia Casaburo, punto di riferimento per la comunità italoamericana. Francesca Pascale è stata premiata per il suo impegno sui diritti civili, mentre Ornella Fado è stata premiata per il lungo percorso del suo programma televisivo “Brindiamo!”, giunto alla ventesima edizione. Anche il soprano Katia Ricciarelli e il celebre imprenditore Santo Versace sono stati onorati con il premio Caruso, nonostante la loro assenza per impegni lavorativi.
La serata ha riservato anche una sorpresa speciale: una breve rappresentazione del musical Camicette Bianche, opera di Marco Savatteri, regista e produttore siciliano. Il musical, già noto per il suo tour internazionale, affronta temi universali e attuali come l’immigrazione e la lotta per i diritti delle donne e dei lavoratori, in perfetta sintonia con lo spirito del Caruso Tribute Prize.
“Ogni edizione è un’occasione per celebrare chi, con talento e passione, rende onore alle nostre radici italiane in tutto il mondo” – ha commentato Dante Mariti, ideatore del premio.
Joseph Scelsa, presidente dell’Italian American Museum, ha aggiunto: “È stato un bellissimo momento che ha unito cultura, musica e comunità. Celebrare la nostra eredità italiana a New York è sempre un onore e un privilegio”.
Durante la serata è emersa chiaramente l’importanza delle radici italiane per tutti coloro che, dalle generazioni passate fino a quelle attuali e future, vivono in America mantenendo un legame profondo con il proprio territorio grazie anche alla musica di Enrico Caruso. Come ha sottolineato Silvana Mangione, vicesegretario del CGIE ( Consiglio Generale Italiani all’Estero): “È fondamentale continuare a preservare le proprie origini, unendole a tutto ciò che un paese come gli Stati Uniti può offrire ai giovani. La musica ha permesso di far conoscere l’Italia nel mondo, ma serve anche a far sentire i giovani talenti italiani a casa, offrendo nuove opportunità senza perdere la propria identità. Con oltre 7 milioni di italiani che vivono all’estero, il sostegno alla comunità italiana è essenziale per garantire che le nuove generazioni possano continuare a sentirsi italiane anche lontano dalla madrepatria”
Il Caruso Tribute Prize conferma il suo ruolo di grande importanza come uno degli appuntamenti più attesi dalla comunità italo-americana, capace di unire radici, musica e impegno sociale.