Fancy Food Show 2025: Giuseppe Beretta e l’olio EVO italiano, candidato a patrimonio UNESCO

Fancy Food Show 2025: Francesco Beretta e l'olio EVO italiano, candidato a patrimonio UNESCO

Country Partner dell’evento, il Padiglione Italia spicca all’interno di questa Winter Edition del Fancy Food Show 2025 di Las Vegas, rappresentando il Made in Italy con una ricca varietà di eccellenze agroalimentari. Tra istituzioni, aziende storiche e brand emergenti, il pubblico ha potuto scoprire i segreti di una cultura gastronomica che punta sempre più a conquistare il mondo. IlNewyorkese ha incontrato Giuseppe Berretta, rappresentante del Frantoio Berretta, realtà siciliana di spicco nella produzione di olio extravergine d’oliva. Durante l’intervista, Berretta ha condiviso la passione per il suo lavoro, l’importanza della qualità e l’impatto del Made in Italy sui mercati esteri, svelando i dettagli di un olio capace di raccontare una storia di tradizione, salute e innovazione.

Siamo nel cuore del padiglione Italia, country partner del Fancy Food Show 2025. Come sta andando questa esperienza a Las Vegas?

Devo dire, benissimo! Mi hai già presentato, sono Giuseppe Berretta e rappresento la nostra azienda di famiglia, Frantoio Berretta. È un piacere essere qui. Questa è la nostra prima esperienza su uno scenario internazionale come quello degli USA, e la stiamo vivendo in modo molto positivo: una bellissima scoperta.

Voi producete e esportate olio e olive. Qual è l’unicità dell’olio italiano, e in particolare di quello siciliano?

Negli ultimi anni il brand Sicilia è cresciuto molto, così come l’olio italiano in generale. Il nostro olio siciliano si distingue per alcune caratteristiche uniche, come il fruttato intenso, l’alta presenza di polifenoli e profumi ricchi. Al palato, si riconosce per l’amaro e il piccante, elementi che raccontano la nostra terra.

L’olio d’oliva è considerato un simbolo della cucina italiana, che è candidata a diventare patrimonio immateriale UNESCO. Quanto è importante questo ingrediente per la salute?

L’olio è ormai riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di benessere. I polifenoli, ad esempio, sono antiossidanti che aiutano il corpo, migliorando la salute delle arterie e delle vene. Noi puntiamo molto su questo aspetto, comunicando i benefici del mangiare bene e del consumare olio di qualità.

Organizzate anche corsi di degustazione. Come si svolgono?

Sì, nel nostro edificio, premiato in Italia come uno dei più belli, organizziamo corsi chiamati “panel test”. I partecipanti, spesso stranieri, iniziano con un’ora di formazione per imparare a distinguere un olio di qualità. Questo avviene nel nostro ristorante Wurmè, dove proponiamo degustazioni abbinate alle eccellenze siciliane.

Come reagiscono i partecipanti ai corsi?

Molti, soprattutto americani, ci scrivono dopo essere stati da noi, raccontando che il loro approccio all’acquisto dell’olio è cambiato. Ora cercano oli con polifenoli elevati, un giusto equilibrio tra amaro e piccante, e senza difetti come cattivi odori.

Qual è la prima caratteristica da valutare in un olio? Il colore?

No, l’odore. Il colore può attrarre, ma la qualità si riconosce dal profumo e dal sapore, che non devono presentare difetti.

Siete già presenti in molti mercati esteri. Quali sono i principali?

Siamo molto presenti in Svizzera, Germania, Norvegia, e il 90% della nostra produzione biologica è destinata all’estero. Il nostro punto di forza è che il 90% dell’olio che imbottigliamo proviene dai nostri terreni, circa 500 ettari, che stiamo continuando a espandere.

Dal campo alla bottiglia, curate ogni fase della produzione?

Assolutamente sì. Coltiviamo le olive nei nostri terreni e le moliamo al momento giusto, garantendo che ogni fase della lavorazione rispetti i nostri standard di qualità.

Un sentito ringraziamento all’Italian Trade Agency, alla Specialty Food Association e a Universal Marketing per averci ospitato in questo prestigioso evento.

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