I linguaggi artistici del presente nel rapporto con il pubblico sono cambiati rispetto al passato. Negli ultimi decenni si è avvertita con forza l’intenzione dichiarata di rimuovere il pregiudizio dell’arte elitaria, utilizzando l’accessibilità come risorsa per stimolare la partecipazione diretta dello spettatore. Uno sfondo che, intorno al termine “arte”, raccoglie nuovi processi e significati, portatori di conoscenza ma anche di pratiche di turismo culturale, economia circolare e rigenerazione urbana/sociale.
Sin dai suoi esordi, Affordable Art Fair, kermesse internazionale di rilievo, è stata un esempio e fonte d’ispirazione per la democratizzazione del mercato dell’arte. L’idea nasce a Londra, nel 1999, da Will Ramsay, fondatore di Ramsay Fairs Ltd, società mossa dall’esigenza di diffondere l’arte contemporanea nel suo senso più ampio, rendendola accessibile a ogni budget. La strategia di inserire un tetto massimo di spesa (che oggi va dai 100 ai 12.000 dollari, con possibilità di rateizzare il pagamento) e l’obbligo di esporre i prezzi si rivela da subito un modello di art business vincente che permette al format Affordable Art Fair di crescere e affermare la propria presenza, replicandosi come in un gioco di specchi in quindici città su tre continenti.
Nel 2002 la fiera approda nello storico Metropolitan Pavilion, situato a Chelsea – il famoso quartiere creativo di Manhattan dove si organizzano le mostre più mondane. La manifestazione, come a Londra, è strutturata in due edizioni annuali: una in primavera (a marzo) e una in autunno (fine settembre). Quest’anno l’edizione primaverile newyorkese è pronta a riaffermarsi come uno dei momenti più attesi dell’art system. Se nel 2024 i numeri raccontano la presenza di 26.000 visitatori e la vendita di oltre 4.500 opere d’arte, le previsioni per il futuro sono sicuramente positive.
Affordable Art Fair NYC 2025 vedrà un percorso nuovo e unconventional per immagini, incentrato, come sempre, sull’esperienza e sui (bi)sogni dell’osservatore. Gli spazi del Metropolitan Pavilion diventeranno la cornice narrativa per talks con esperti, interventi performativi, installazioni site-specific, workshop, laboratori e aree baby creative per i visitatori più piccoli. Quasi ottanta gallerie selezionate, provenienti da tutto il mondo, saranno protagoniste della manifestazione, presentando opere di artisti affermati e di giovani talenti per vivere appieno l’arte contemporanea e ultra-contemporanea.
Tra le gallerie italiane già confermate, si segnalano Deodato Arte – marchio leader nel mercato globale, con più sedi operative specializzate in Pop e Street Art –, Palma Arte, influente centro dell’arte figurativa contemporanea, e Galleria Monogramma, situata nella celebre via Margutta a Roma. L’appuntamento è fissato dal 20 al 23 marzo 2025, con una private view in programma per mercoledì 19 marzo.