La Securities and Exchange Commission (S.E.C.) ha inflitto una multa di 45 milioni di dollari a Robinhood, popolare piattaforma di servizi finanziari online statunitense, conosciuta soprattutto per permettere operazioni senza commissioni e facilitare l’accesso alle criptovalute anche per i meno esperti del settore. La sanzione rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga serie di reprimende da parte delle autorità di regolamentazione, che mettono sotto accusa le pratiche operative e di sicurezza della piattaforma.
Le violazioni contestate coprono un periodo che va dal 2019 al 2023. Secondo la S.E.C., Robinhood ha mancato di proteggere i dati sensibili dei clienti, ha permesso ai dipendenti di utilizzare applicazioni di messaggistica criptata senza adeguati controlli e ha commesso errori di contabilità basilari. A ciò si aggiunge la mancata segnalazione di transazioni sospette da parte dei clienti, una violazione degli obblighi normativi fondamentali per il settore finanziario.
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Acquista su AmazonTra gli episodi più gravi figura un attacco informatico avvenuto nel novembre 2021, in cui un hacker ha ottenuto milioni di indirizzi email e nomi di clienti, oltre a un numero limitato di dati definiti allora dall’azienda come “dettagli estensivi degli account”. La S.E.C. ha sottolineato come Robinhood fosse consapevole delle proprie vulnerabilità ma non sia intervenuta per prevenirle, esponendo così i clienti a rischi significativi.
In risposta, Robinhood ha ammesso alcune delle violazioni contenute nell’ordine della S.E.C. e ha accettato di essere multata. Lucas Moskowitz, consulente legale generale della società, ha minimizzato le accuse definendole “questioni storiche” che sarebbero state risolte nel tempo.
Robinhood era già finita nel mirino dei regolatori con multe di 65 milioni di dollari nel 2020 e 70 milioni nel 2021 per aver fornito informazioni fuorvianti ai clienti. Nonostante ciò, la società ha continuato a crescere, diventando un punto di riferimento per una nuova generazione di investitori.