Dopo la sospensione di tre anni sui pagamenti dei prestiti studenteschi dovuta alla pandemia, circa 20 milioni di mutuatari hanno ripreso a rimborsare il loro debito alla fine dello scorso anno. Tuttavia, quasi altrettanti non hanno ancora ripreso i pagamenti, creando una situazione complessa per il governo degli Stati Uniti che cerca di riscuotere i 1,6 trilioni di dollari dovuti. Secondo gli esperti, l’elevato tasso di mancato pagamento è sintomo di un sistema che non sta funzionando correttamente.
La situazione è ulteriormente complicata dalle numerose cause legali che contestano i cambiamenti alle regole di rimborso dei prestiti introdotte dall’amministrazione Biden. Il presidente aveva promesso di riformare il programma federale dei prestiti studenteschi, ma la sua politica di cancellazione del debito per milioni di mutuatari è stata annullata dalla Corte Suprema. Nonostante ciò, sono stati introdotti altri programmi di sollievo, come il piano di rimborso SAVE, che ha ridotto o azzerato i pagamenti per molti lavoratori a basso reddito.
A complicare ulteriormente la situazione, una politica dell’amministrazione Biden esenta i mutuatari morosi da penalità fino a ottobre 2024, rendendo difficile distinguere tra chi non può permettersi di pagare e chi sceglie di non farlo. Così facendo, i mutuatari potrebbero decidere di non effettuare pagamenti se non vedono conseguenze immediate.