OpenAI ha trovato il finanziamento che cercava

OpenAI ha trovato il finanziamento che cercava

Questo massiccio finanziamento arriva poco dopo l'annuncio dell'azienda, leader nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT, di necessitare di risorse sempre maggiori per sostenere la sua espansione e innovazione

OpenAI ha annunciato mercoledì di aver concluso un importante accordo per la raccolta di 6,6 miliardi di dollari (circa 5,9 miliardi di euro), grazie alla partecipazione di investitori di alto profilo come Microsoft, Nvidia, SoftBank e il fondo emiratino MGX. Questo massiccio finanziamento arriva poco dopo l’annuncio dell’azienda, leader nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT, di necessitare di risorse sempre maggiori per sostenere la sua espansione e innovazione.

L’accordo rappresenta una delle operazioni più rilevanti nel settore tecnologico degli ultimi mesi, soprattutto alla luce della particolare struttura societaria di OpenAI. La società opera con un modello ibrido profit/non profit, imponendo un tetto ai dividendi degli azionisti e reinvestendo i guadagni eccedenti in progetti con finalità umanitarie. Tuttavia, questo finanziamento potrebbe segnare un punto di svolta per la società, modificando la sua struttura aziendale e la sua filosofia di gestione.

Secondo indiscrezioni, l’accordo prevedrebbe la rimozione del limite ai dividendi, rendendo OpenAI più simile a una società tradizionale con un valore di mercato in costante crescita. Attualmente, l’azienda ha dichiarato di avere una valutazione di circa 157 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a quanto stimato solo nove mesi fa. Questo cambio di passo potrebbe alterare profondamente la governance e l’approccio di OpenAI, attrarre ulteriori investitori e consolidare la sua posizione nel settore tecnologico.

In caso OpenAI decidesse di non rimuovere il limite sui dividendi, l’accordo di finanziamento si trasformerebbe automaticamente in debito, obbligando l’azienda a restituire i capitali agli investitori. Un’evoluzione che, a detta di molti, potrebbe mettere ulteriore pressione sull’azienda, già alle prese con le dimissioni di alcuni dei suoi principali dirigenti nelle ultime settimane.

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