Ma quale green energy, il petrolio va ancora fortissimo

Dopo anni di perdite pesanti subite durante la pandemia di Covid-19, le aziende che hanno contribuito a fare degli Stati Uniti il principale produttore globale di petrolio stanno generando profitti record.

Pale eoliche? Centrali nucleari? Veicoli elettrici? Niente di tutto ciò genera più soldi del buon vecchio petrolio.

Dopo anni di perdite pesanti subite durante la pandemia di Covid-19, le aziende che hanno contribuito a fare degli Stati Uniti il principale produttore globale di petrolio stanno generando profitti record. I titoli di Exxon Mobil e Diamondback Energy, ad esempio, sono arrivati ai livelli più alti di sempre.

A veicolare questa crescita esponenziale hanno contribuito le guerre in corso, soprattutto quella della Russia in Ucraina. I prezzi del petrolio negli USA hanno raggiunto gli 80 dollari al barile da inizio 2021 rispetto ai circa 53 dollari di media negli anni precedenti, con una domanda in continua crescita.

In parte, però, questo successo è dovuto anche al cambio di strategia economica di alcune aziende, che dopo la pandemia hanno iniziato ad abbattere i costi e ridurre i lavoratori, automatizzando alcune operazioni nelle linee produttive.

Tuttavia, questo è un successo dal quale la politica cerca di mantenere le distanze. Biden è riluttante a spalleggiare le compagnie petrolifere dopo l’importanza che ha voluto dare al cambiamento climatico. Trump, invece, ha preferito ignorare il successo parlando ancora di un’industria in crisi da aiutare, promettendo di annullare le politiche climatiche dell’attuale amministrazione.

Alcuni esperti sostengono che, sebbene la domanda sia ancora alta, il fatto che i prezzi rimangano comunque elevati potrebbe favorire forme di energia più ecologiche, rendendole maggiormente attraenti. Ma per ora siamo ben lontani da questo scenario.

Il petrolio, infatti, non ha né perso né guadagnato quote di mercato all’interno del settore energetico, nonostante la domanda continui a salire fino ad un record di circa 100 milioni di barili al giorno nel 2023 – un incremento del 2,6% rispetto al 2022.

La metà di questa produzione arriva direttamente dalla distesa di estrattori che si espande dal West Texas al New Mexico, dove la disoccupazione ha raggiunto il 2,4% rispetto alla media nazionale del 4,1%.

La stessa profittabilità non si può applicare anche al gas naturale. Sempre nella zona del West Texas, per alcuni giorni di luglio, i prezzi del gas sono addirittura andati in negativo, -4$ per un milione di BTU – l’unità standard del gas. Questo significa che le aziende produttrici dovevano pagare altre aziende per il ritiro del gas.

Così, i petrolieri non sanno bene da che parte andare: le politiche di Biden non sono state particolarmente d’aiuto e molti hanno promesso un voto ai repubblicani. Tuttavia, l’industria è conscia del fatto che i migliori risultati li ha sempre ottenuti sotto il governo del Partito Democratico.

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