Live Nation accusata di monopolio, il governo ne chiede la scissione da Ticketmaster

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro Live Nation Entertainment, il colosso dei concerti proprietario di Ticketmaster, accusando la società di mantenere illegalmente un monopolio nel settore dell’intrattenimento dal vivo. La causa, sostenuta da 29 stati e dal Distretto di Columbia, mira a smantellare la società e a porre fine a pratiche ritenute anticoncorrenziali che avrebbero danneggiato consumatori e concorrenti.

Secondo l’accusa, Live Nation avrebbe utilizzato il suo vasto impero per dominare il mercato, costringendo i locali a sottoscrivere contratti esclusivi per la biglietteria, facendo pressione sugli artisti affinché utilizzassero i suoi servizi e minacciando i rivali con ritorsioni economiche. Tali pratiche avrebbero portato a un aumento dei prezzi dei biglietti e soffocato l’innovazione e la concorrenza nel settore. Il governo chiede alla corte federale di New York di ordinare almeno la dismissione di Ticketmaster e di impedire a Live Nation di continuare queste pratiche.

Il procuratore generale Merrick B. Garland ha dichiarato che è giunto il momento per fan e artisti di smettere di pagare il prezzo del monopolio di Live Nation e ha sottolineato la necessità di smantellare l’azienda per ristabilire la concorrenza. Questa causa si inserisce in un più ampio sforzo dei regolatori americani di contenere il potere delle grandi aziende nell’era digitale, mettendo alla prova le leggi antitrust – risalenti a prima dell’era digitale – di fronte al potere delle grandi aziende di oggi, come Amazon e Meta.

Live Nation ha respinto le accuse di monopolio e ha affermato che lo smantellamento della società non porterebbe a una riduzione dei prezzi dei biglietti o delle commissioni. La società sostiene che sono principalmente gli artisti e le squadre sportive a stabilire i prezzi dei biglietti, mentre altri partner commerciali, come i locali, trattengono la maggior parte delle sovrapprezzi. Dan Wall, vicepresidente esecutivo per gli affari aziendali e regolatori di Live Nation, ha affermato che la causa è stata spinta da intense pressioni politiche.

I Placebo fanno parte del circuito Live Nation

La senatrice Amy Klobuchar, democratica del Minnesota, ha accolto con favore la causa del Dipartimento di Giustizia, ritenendo giusto chiedere lo smantellamento dell’azienda per porre rimedio alla situazione. La Klobuchar aveva già guidato un’udienza della Commissione Giudiziaria del Senato su Live Nation l’anno scorso, durante la quale era stata sollevata la questione del monopolio della società dopo una problematica prevendita del tour di Taylor Swift su Ticketmaster che aveva lasciato milioni di fan senza biglietto.

Il Dipartimento di Giustizia sostiene che la fusione di Live Nation con Ticketmaster, approvata dal governo nel 2010 a determinate condizioni, è stata violata dalla società già nel 2019, portando alla modifica e all’estensione dell’accordo con il governo. Secondo il governo, la fusione avrebbe permesso alla società di sfruttare le sue attività interrelate per dominare il mercato. Organizzando concerti, gestendo la biglietteria, cercando sponsor e gestendo gli artisti, Live Nation ha potuto utilizzare ciascun elemento per avvantaggiarsi, rendendo difficile per i concorrenti competere e ostacolando l’emergere di nuovi attori nel settore.

La denuncia del governo sostiene che Live Nation abbia anche minacciato i locali con la perdita di accesso ai tour popolari se non avessero utilizzato Ticketmaster. Inoltre, Live Nation avrebbe ostacolato artisti esterni a Live Nation/Ticketmaster nell’utilizzo dei locali del proprio circuito.

Oltre questo, Live Nation ha acquisito numerose società più piccole, eliminando quelle che considerava le minacce più grandi. Un esempio è l’acquisizione di AC Entertainment, promotore regionale di concerti coinvolto nel festival Bonnaroo, nonostante la società avesse palesato dubbi sul vantaggio economico dell’acquisizione.

Anche la WWE fa parte del circuito Live Nation

Il Dipartimento di Giustizia ha anche accusato Live Nation di comportamenti anticoncorrenziali con Oak View Group, una società di locali co-fondata dall’ex presidente esecutivo di Live Nation. Oak View Group avrebbe evitato di fare offerte contro Live Nation quando si trattava di lavorare con artisti e avrebbe influenzato i locali a firmare accordi con Ticketmaster.

Le differenze tra il business dei concerti negli Stati Uniti e in altre parti del mondo sono evidenziate nella causa. Negli Stati Uniti, i locali tendono ad avere accordi esclusivi con le società di biglietteria, mentre altrove i locali hanno accordi “aperti” che consentono la concorrenza tra chi vende i biglietti. Questa struttura ha inevitabilmente comportato costi più elevati per i fan americani.

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