Nonostante l’avversione di una parte consistente dello spettro politico, dei suoi sostenitori e di quanti sono ancora legati ai mastodontici pick-up che affollano le strade e autostrade americane, il mercato automobilistico statunitense sta virando prepotentemente verso l’elettrico. Sempre più persone, soprattutto giovani e benestanti, si avvicinano alla nuova frontiera dell’automotive, supportati da una flessione dei prezzi che hanno reso d’un tratto accessibili molti veicoli.
Un Tesla usata può arrivare a costare solo 20.000 dollari; ma anche un’auto elettrica nuova, tra minori costi delle materie prime, maggiore efficienza della produzione ed una concorrenza serrata, unita ad incentivi statali che possono raggiungere anche i 7.500 dollari di sconto sul prezzo, può essere alla portata di tutti. In più, la tecnologia migliora rapidamente rendendo l’elettrico più pratico: una batteria completamente carica può percorrere anche 500 kilometri, ed una ricarica completa può portare via anche meno di mezz’ora.
Ford, Tesla, General Motors e Stellantis hanno annunciato piani per portare sul mercato veicoli elettrici dai costi abbordabili, intorno ai 25.000 dollari, e questo si riflette in una maggiore predisposizione dei clienti a valutarne l’acquisto in futuro. Tutto questo non può che essere un’ottima notizia per l’amministrazione Biden, che puntava a far sì che la metà delle auto vendute entro il 2030 fossero elettriche. E anche se i Repubblicani dovessero tornare alla Casa Bianca e smantellare gli incentivi fino ad ora applicati – come promesso in campagna elettorale – potrebbero comunque non riuscire a deviare il corso del mercato.
Per ora, comunque, le auto elettriche rimangono più costose delle controparti termiche. Il costo medio di un veicolo elettrico nuovo si attesta attorno ai 55mila dollari, con un calo del 9% rispetto al 2023 – ma comunque di quasi 7.000 dollari sopra il costo medio dei veicoli termici. Le previsioni, comunque, portano a credere che entro il 2030 i veicoli utilitari elettrici costeranno meno rispetto alle auto diesel o benzina, senza tenere conto dei sussidi governativi. In più, i costi di produzione delle auto termiche stanno aumentando a causa delle tasse sulle emissioni, innescando un ciclo economico che spingerà i produttori a puntare di più sull’elettrico.
Non mancano comunque le sfide per il settore: la maggior parte delle batteria di questi veicoli sono prodotte in Cina e, con le imposte doganali annunciate da Biden nei confronti dei prodotti cinesi, ci si aspetta un aumento del costo che oscilla tra il 7,5% ed il 25% a batteria. Allo stesso tempo, però, molte aziende stanno iniziando a costruire fabbriche di batterie tra Stati Uniti e Canada, anche se non ci si aspetta di riuscire a coprire il fabbisogno produttivo, continuando a guardare verso oriente per diversi anni.