Anche grazie ad una diminuzione del 9% sul prezzo rispetto all’anno scorso, e nonostante siano comunque più costose dei modelli a benzina, le auto elettriche stanno guadagnando sempre più mercato. A fare gola ai possibili acquirenti potrebbero esserci anche le nuove tecnologie in via di sviluppo, che permetteranno in futuro di trasformare l’acquisto di un’auto elettrica in un vantaggio economico. Sono infatti in fase di studio modi per immagazzinare l’energia rinnovabile in eccesso proprio nelle batterie dei veicoli, permettendo di rilasciarla sulla rete elettrica per “vendere” l’energia e ridurre così le bollette energetiche o i costi di leasing.
Il concetto di utilizzare le batterie delle auto elettriche per immagazzinare energia è stato discusso per anni, ma con l’aumento del numero di veicoli elettrici in circolazione, queste idee stanno diventando realtà tangibili. Matthias Preindl, professore associato di sistemi elettronici di potenza alla Columbia University, vede le auto elettriche come parte di un sistema energetico sempre più vasto e che, per la prima volta, sarà connesso alla rete elettrica nazionale. “Siamo solo all’inizio,” ha affermato Preindl, “Interagiranno di più in futuro e potranno potenzialmente supportarsi o stressarsi a vicenda.”
Un esempio di come i produttori automobilistici potrebbero trarre profitto stabilizzando la rete elettrica è offerto dalla Mobility House, una società sostenuta da investitori come Mercedes-Benz e Renault. Utilizzando un sistema di gestione energetica, Mobility House acquista energia quando l’energia solare ed eolica è abbondante e a buon mercato, immagazzinandola nei veicoli elettrici collegati. Quando la domanda e i prezzi aumentano, l’azienda rivende l’elettricità, seguendo il classico principio del “compra a poco, vendi a molto”.
Renault ha già iniziato a offrire questa tecnologia agli acquirenti della sua nuova compatta elettrica R5. Chi aderisce al programma riceve un caricatore domestico gratuito e firma un contratto che permette a Renault di prelevare energia dalle batterie dei veicoli quando sono collegati alla rete. I proprietari possono controllare quanta energia restituire alla rete e, in cambio, ottengono uno sconto sulle bollette elettriche. Secondo Ziad Dagher, un dirigente di Renault, i partecipanti potrebbero ridurre del 50% le loro bollette energetiche domestiche. Per ora il programma esiste solo in Francia, ma ci si aspetta arrivi anche in altri Paesi europei nei prossimi anni.
Il potenziale delle batterie bidirezionali è enorme. BMW, Ford, General Motors, Hyundai e Volkswagen stanno sviluppando veicoli con capacità bidirezionale che consentono di prelevare e restituire energia alla rete. Entro la fine del decennio, si prevede che circa 30 milioni di veicoli elettrici potrebbero circolare negli Stati Uniti, con una capacità di immagazzinamento energetico equivalente alla produzione giornaliera di dozzine di centrali nucleari. Tuttavia, ci sono ancora sfide da superare, come la resistenza di alcuni proprietari a causa del timore di un’usura precoce delle batterie e la necessità di adattare le infrastrutture della rete elettrica per accogliere il flusso bidirezionale di energia. Nonostante questi ostacoli, la direzione è chiara: il futuro delle batterie delle auto elettriche non è solo su strada, ma anche nei nostri sistemi energetici.