Biden bloccherà l’acquisizione giapponese di U.S. Steel

Per il governo americano, Nippon Steel non è particolarmente affidabile nonostante il colosso giapponese avesse promesso investimenti ed il mantenimento della sede e della quota occupazionale

Alla fine, il Presidente Joe Biden ha deciso di bloccare l’acquisizione da 14 miliardi di dollari di U.S. Steel da parte della giapponese Nippon Steel, citando rischi per la sicurezza nazionale. L’annuncio, previsto per venerdì, è considerabile una novità nella politica economica statunitense, in quanto si tratta di una deviazione rispetto alla tradizionale apertura agli investimenti stranieri e accende i riflettori sull’importanza strategica dell’industria siderurgica americana.

La decisione arriva dopo che il Comitato sugli Investimenti Esteri negli Stati Uniti (CFIUS), composto da diverse agenzie governative tra le quali il Dipartimento del Tesoro e della Giustizia, ha scelto di non formulare una raccomandazione formale sull’accordo, esprimendo preoccupazioni sul potenziale declino della produzione di acciaio negli Stati Uniti e sull’incertezza legata agli impegni di Nippon. Questa mancanza di consenso ha lasciato nelle mani del Presidente l’ultima parola.

La posta in gioco non è solo economica, ma anche politica. U.S. Steel, fondata nel 1901 e simbolo dell’industria americana, ha la sua sede in Pennsylvania, uno stato chiave per le elezioni presidenziali. Qui, il potente sindacato United Steelworkers ha espresso una ferma opposizione all’accordo, temendo che l’acquirente giapponese non avrebbe mantenuto i suoi impegni verso lavoratori e pensionati. Lo stesso Biden, insieme alla vicepresidente Kamala Harris e al presidente eletto Donald Trump, ha dichiarato che l’azienda deve rimanere sotto controllo americano.

Nippon Steel, da parte sua, ha promesso investimenti significativi e il mantenimento della sede a Pittsburgh, ma ciò non è bastato a dissipare le critiche. In una lettera inviata al CFIUS, la compagnia giapponese ha accusato l’amministrazione Biden di “influenza impermissibile” e ha definito le preoccupazioni sollevate dal comitato “prive di fondamento”. Inoltre, Nippon ha lasciato intendere che potrebbe avviare un’azione legale contro la decisione.

Negli ultimi anni, l’acciaio è diventato un settore strategico, legato non solo all’industria tradizionale ma anche ai piani infrastrutturali federali e alle tecnologie per il clima. Nippon, quarto produttore mondiale, vedeva nell’acquisizione un’opportunità per rafforzare la sua presenza nel mercato americano. Ma le pressioni politiche hanno pesato più delle logiche di mercato, spingendo Biden a schierarsi contro l’accordo.

Adesso bisognerà capire le conseguenze di questa scelta. Da un lato, il blocco dell’accordo potrebbe scoraggiare futuri investimenti stranieri in settori sensibili. Dall’altro, potrebbe incidere negativamente sul futuro di U.S. Steel, che da anni vive difficoltà finanziarie dovute ad un calo della domanda di acciaio. L’azienda ha avvertito che, senza nuovi capitali, potrebbe essere costretta a tagli occupazionali e a trasferire le operazioni in altre aree.

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