Ancora guai per Boeing dopo l’incidente aereo in Corea del Sud

Nell'ultima settimana di un anno parecchio travagliato per il colosso dell'aerospazio si registra un calo delle azioni di più del 4%, anche se l'incidente non sembra essere collegato a difetti di progettazione

Un Boeing 737-800 della compagnia Jeju Air si è schiantato domenica presso un aeroporto in Corea del Sud, causando la morte di 179 dei 181 passeggeri a bordo. Il modello dell’aereo, uno dei più utilizzati dalle compagnie low-cost, ha riacceso i riflettori sia sul costruttore americano che sulle procedure di sicurezza delle compagnie aeree. Lunedì, le azioni di Boeing hanno registrato un crollo superiore al 4% nel pre-mercato di New York.

Le autorità sudcoreane hanno annunciato l’avvio di un’ispezione approfondita su tutti i 737-800 operativi nel Paese. Il vice ministro dei trasporti, Joo Jong-wan, ha dichiarato che le verifiche riguarderanno i registri di manutenzione dei sistemi principali, inclusi motori e carrelli di atterraggio, per scongiurare eventuali anomalie tecniche. Il processo di controllo, iniziato lunedì, si concluderà entro venerdì. Intanto, Jeju Air ha registrato un calo dell’8,7% del proprio titolo alla chiusura della borsa di Seoul.

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Nonostante il 737-800 abbia una solida reputazione in termini di sicurezza e sia ampiamente utilizzato da quasi 200 compagnie aeree nel mondo, ovviamente l’incidente ha aperto nuovi interrogativi sulla qualità e l’affidabilità degli aeromobili Boeing. L’analista Myles Walton di Wolfe Research ha commentato, sostenendo sia improbabile che la causa dell’incidente risieda in difetti di progettazione, ma che comunque “gli incidenti rari ma talvolta catastrofici” costituiscano un rischio inevitabile per i produttori aerospaziali.

L’incidente arriva in un anno già difficile per Boeing, che ha visto il suo valore di mercato ridursi del 30% a causa di scioperi dei lavoratori, problemi di qualità e difficoltà nella catena di approvvigionamento. Recentemente, l’amministratore delegato Kelly Ortberg ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 17.000 posti di lavoro, pari al 10% della forza lavoro globale. A questo si aggiungono altri episodi come il distacco di un pannello da un 737 Max a gennaio, che danneggiano l’immagine del colosso aeronautico.

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