Goldman Sachs ha sorpreso gli analisti di Wall Street, riportando profitti per 3 miliardi di dollari nel terzo trimestre, ben oltre le previsioni. Il CEO David M. Solomon aveva messo in guardia gli investitori all’inizio di settembre, sottolineando le difficoltà in diversi settori dell’attività bancaria, ma l’istituto ha comunque registrato un guadagno di quasi 13 miliardi di dollari in ricavi, superando di oltre un miliardo le stime precedenti. L’attività di trading è stata particolarmente forte, aiutata dai recenti tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Nonostante un anno debole per fusioni e acquisizioni, un pilastro delle banche d’investimento, Goldman ha mostrato segnali di ottimismo sull’economia globale. Tuttavia, le incertezze restano, come dimostrato dai risultati delle altre grandi banche. JPMorgan Chase, per esempio, ha registrato ottimi risultati, ma ha avvertito che potrebbero emergere problemi all’orizzonte. Anche Bank of America e Citi hanno riportato risultati superiori alle aspettative, sebbene abbiano annunciato future difficoltà nei settori delle carte di credito e delle operazioni bancarie al consumo.
Goldman Sachs ha deciso di fare un passo indietro proprio su queste ultime, vendendo le carte di credito a marchio General Motors a Barclays e annunciando l’intenzione di uscire anche dal business delle carte Apple. Nonostante queste mosse, la banca ha dovuto accantonare 397 milioni di dollari per possibili perdite su crediti, una cifra in netto aumento rispetto al trimestre precedente.
Oltre questo, la banca ha mantenuto un profilo basso riguardo alla campagna presidenziale statunitense, evitando di prendere posizione dopo alcune affermazioni della vicepresidente Kamala Harris. Un portavoce di Goldman ha chiarito che le ricerche della banca mostrano effetti minimi sia per le proposte economiche della Harris che per quelle dell’ex presidente Donald Trump, consolidando la propria neutralità rispetto al panorama politico americano.