Una montagna di cheeseburger, un toupet dimenticato e persino due contenitori con dei ragni vivi. Sono solo alcuni degli oggetti dimenticati più assurdi lasciati a bordo di un Uber, e ora visibili da vicino grazie al primo Lost & Found Pop-Up organizzato dalla compagnia a New York. L’evento, gratuito e aperto al pubblico, si è tenuto martedì 8 aprile dalle 11 alle 16 in una location temporanea pensata per raccontare in modo insolito — e spesso comico — le dimenticanze dei passeggeri.
Ogni anno Uber pubblica un rapporto ufficiale, il Lost & Found Index, che elenca gli oggetti più comuni e quelli più curiosi rimasti nei sedili posteriori. Il pop-up ha trasformato questi dati in un’esperienza concreta, permettendo ai visitatori di osservare dal vivo alcuni tra gli oggetti dimenticati più bizzarri segnalati nel 2024: dalle manette di uso professionale al burro all’aglio del ristorante Benihana, fino a una testa di manichino. Ma tra tutte le storie raccontate, quella dei 175 cheeseburger dimenticati da un passeggero ha attirato particolare attenzione.
Per rendere omaggio a quell’episodio, Uber ha distribuito gratuitamente panini di Shake Shack dalle 12 alle 15, fino a esaurimento scorte. L’iniziativa ha voluto celebrare con ironia l’aspetto più umano — e spesso sbadato — dei viaggi in auto condivisa, coinvolgendo anche chi, forse, non ha mai perso nulla ma è curioso di sapere cosa si può dimenticare in una corsa durata dieci minuti.
L’evento è servito anche a spiegare ai visitatori come recuperare gli oggetti dimenticati. «Facciamo del nostro meglio per facilitare la restituzione degli oggetti e aiutare gli utenti a mettersi in contatto con il proprio autista» si legge sul sito ufficiale di Uber. «Tuttavia, è importante ricordare che gli autisti sono collaboratori indipendenti e, pertanto, né Uber né gli autisti sono responsabili per gli oggetti lasciati nel veicolo al termine della corsa».
Nel frattempo, è possibile consultare online il 2024 Uber Lost & Found Index, che oltre agli oggetti elenca anche le città più “smemorate”, le tendenze più ricorrenti e il giorno dell’anno in cui si dimentica di più: il 21 gennaio. Un’iniziativa che unisce statistiche e aneddoti, e che racconta — in modo leggero — uno spaccato curioso della vita quotidiana nelle grandi città.