Le misteriose scatole in ghisa sui marciapedi che garantiscono la qualità dell’acqua a New York

Da più di vent’anni fanno parte del paesaggio urbano, ma quasi nessuno sa cosa contengano: servono a controllare ogni giorno se l’acqua del rubinetto è davvero sicura

Sui marciapiedi di New York, centinaia di scatole in ghisa alte poco più di un metro vegliano silenziose tra i passanti. Sembrano parte dell’arredo urbano, forse dispositivi per il traffico o centraline elettriche, eppure custodiscono uno degli strumenti più importanti per garantire la sicurezza dell’acqua che ogni giorno scorre dai rubinetti di milioni di persone.

Sono stazioni di campionamento idrico, installate e gestite dal Department of Environmental Protection (DEP) della città. Ne esistono circa un migliaio sparse nei cinque distretti e servono a prelevare regolarmente campioni d’acqua dalle condutture principali, prima che raggiungano le abitazioni. All’interno, un piccolo lavandino in acciaio inossidabile e un lungo rubinetto permettono agli scienziati comunali di effettuare test quotidiani per monitorare la qualità dell’acqua in uscita dalla rete idrica.

Secondo Salome Freud, vicedirettrice del servizio qualità dell’acqua del DEP, la maggior parte delle persone non nota queste scatole finché qualcuno non gliele indica. Spesso, l’unico momento in cui attirano l’attenzione è quando un tecnico si ferma, apre la scatola e inizia a lavorare. In quei casi, qualche passante si avvicina, incuriosito dal piccolo lavandino in mezzo alla strada, senza capire esattamente cosa stia succedendo.

Il sistema di monitoraggio serve a controllare temperatura, colore, limpidezza e presenza di sostanze come sali, agenti chimici e batteri coliformi, che potrebbero indicare contaminazione. Alcuni test vengono effettuati direttamente sul posto, mentre altri campioni vengono trasportati in laboratorio, nel Queens o nella contea di Westchester, per analisi più approfondite. Paul Rush, vicedirettore del Bureau of Water Supply, ha spiegato che il metodo consente di eseguire controlli sistematici senza dover entrare nelle case, rendendo i campioni tra loro comparabili e semplificando il processo.

Rush ha aggiunto che, a differenza di molte altre città statunitensi, l’acqua che raggiunge le case di New York non viene filtrata. Viene trattata con cloro, fluoro e luce ultravioletta, ma mantiene intatte le sue caratteristiche naturali grazie alla qualità delle sorgenti da cui proviene: principalmente i bacini delle Catskill Mountains e dell’Hudson Valley. Secondo il Dipartimento per la Conservazione Ambientale dello Stato di New York, l’acqua potabile della città è considerata di altissima qualità e ha vinto diversi test di gusto, motivo per cui è stata soprannominata “lo champagne dell’acqua”.

Rush ha anche ricordato che nel 2017, durante lavori di manutenzione, fu necessario passare temporaneamente all’acqua del Croton Watershed, più vicina alla città e con caratteristiche leggermente diverse, e che in quel periodo il Comune ricevette centinaia di segnalazioni legate a cambiamenti nel sapore e nell’odore dell’acqua. Ha spiegato che non c’era nulla di anomalo nei campioni prelevati, ma che molti residenti sono semplicemente abituati a un certo gusto. Dopo il ritorno alla fornitura originaria, le proteste cessarono. Anche questo, ha concluso, è un aspetto del servizio pubblico che quelle scatole d’acciaio, così facili da ignorare, contribuiscono ogni giorno a garantire.

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