Nel cuore di Manhattan, tra la 14th Street–Union Square e la 23rd Street, esiste un frammento nascosto della storia di New York che molti pendolari ignorano: la stazione abbandonata di 18th Street, una delle prime 28 fermate della metropolitana inaugurate nel 1904. Situata sotto Park Avenue South, nel quartiere di Gramercy, la stazione fu parte della linea IRT Lexington Avenue e contribuì per decenni a spostare migliaia di newyorkesi ogni giorno, prima di essere chiusa definitivamente nel 1948.
Al momento della sua apertura, la stazione era considerata un piccolo gioiello architettonico. Progettata dallo studio Heins & LaFarge, già autore della celebre stazione di City Hall, presentava piastrelle colorate, cornici in maiolica e pannelli in vetro che lasciavano filtrare la luce naturale—una rarità per l’epoca. Le decorazioni furono realizzate dalla American Encaustic Tile Company, e gran parte di esse è ancora visibile, seppure oggi oscurata da strati di graffiti e tempo.
Con l’aumento del traffico passeggeri nei primi anni del Novecento, le autorità cittadine decisero di estendere le banchine della 18th Street per ospitare treni più lunghi. I lavori vennero completati nel 1910, ma ulteriori ampliamenti si rivelarono troppo onerosi. Così, nel secondo dopoguerra, la stazione fu chiusa nell’ambito di un più ampio piano di modernizzazione: troppo vicina a due fermate maggiori, risultava ormai superflua.
Oggi la stazione sopravvive come un’ombra del passato, visibile solo per pochi istanti: chi viaggia sui treni 4, 5 e 6 può scorgerla guardando a destra, tra le fermate di Union Square e 23rd Street. L’accesso al livello stradale è stato completamente murato, rendendola invisibile dall’esterno. Nessun cartello, nessun ingresso: solo i più attenti riescono a riconoscere, in corsa, i resti della vecchia struttura.
La 18th Street è diventata col tempo un punto di riferimento per appassionati di storia urbana, fotografi e curiosi. Nonostante sia chiusa da oltre settant’anni, continua a evocare una certa fascinazione. È uno di quei luoghi che, anche se dimenticati dal flusso quotidiano della città, raccontano qualcosa di fondamentale su come New York sia cresciuta e si sia trasformata.