A meno di cinque ore d’auto da New York City, rimanendo comunque all’interno dello Stato, esiste un parco naturale che continua a sorprendere anche chi conosce bene la geografia locale. Si chiama Green Lakes State Park e si trova vicino alla cittadina di Fayetteville, nei pressi di Syracuse. Il parco prende il nome da due bacini d’acqua dalle tonalità inaspettate: Green Lake e Round Lake. Le loro superfici virano stagionalmente verso il turchese brillante, tanto da ricordare più facilmente i colori delle isole caraibiche che quelli abituali dei laghi nordamericani. Ma non si tratta solo di un effetto scenografico: questi laghi appartengono a una categoria molto rara, quella dei laghi meromittici, e conservano una struttura interna così stabile da diventare oggetto di studio scientifico internazionale.
La maggior parte dei laghi mescola le proprie acque almeno due volte l’anno, in primavera e in autunno, quando le variazioni di temperatura rimescolano naturalmente gli strati. Nei laghi meromittici questo non avviene. Le acque profonde restano isolate, prive di ossigeno, e trattengono materiali e micro-organismi che altrove scomparirebbero in poche settimane. In tutto il mondo se ne contano meno di trenta, e la presenza di ben due esempi così accessibili in un unico parco rende Green Lakes un’eccezione quasi senza pari. I ricercatori ci vanno per analizzare batteri primitivi, sedimenti glaciali e particolari fenomeni chimici come il cosiddetto “annual whiting”, un processo che fa apparire l’acqua color latteo-azzurra a causa della precipitazione del carbonato di calcio.
I due laghi si sono formati alla fine dell’ultima era glaciale, circa 15.000 anni fa, quando i movimenti dei ghiacciai scolpirono il paesaggio lasciando depressioni profonde poi riempite dalle acque. Le misurazioni più recenti stimano che Green Lake raggiunga i 59 metri di profondità e Round Lake poco meno. Questa conformazione geologica ha favorito la formazione di ambienti unici, in cui la vita si è adattata in modi spesso ancora sconosciuti. Gli strati inferiori dei laghi, rimasti indisturbati per millenni, funzionano anche come archivi climatici: osservandoli, si possono ricostruire le condizioni ambientali di epoche precedenti all’insediamento umano in questa zona.
Green Lakes è anche una delle destinazioni più suggestive per chi cerca un contatto diretto con la natura in una zona d’America non sempre associata al turismo paesaggistico. I sentieri che circondano i laghi sono facilmente percorribili, con un circuito ad anello di poco più di cinque chilometri. La balneazione è consentita in aree delimitate e, da qualche anno, è possibile noleggiare kayak trasparenti che permettono di osservare direttamente le acque colorate e il fondale sottostante. Nei mesi estivi, il parco offre anche campeggi, aree picnic, un campo da golf e decine di chilometri di percorsi dedicati sia agli escursionisti che agli sport invernali.
Molti dei visitatori non si accorgono però di un altro elemento di grande valore ecologico: la foresta antica che si sviluppa intorno a Round Lake. Nonostante la pressione dello sviluppo edilizio e agricolo che ha trasformato gran parte del nord-est americano, in quest’area si sono conservati alberi secolari, con tronchi larghi e chiome stratificate. Alcuni di questi esemplari sono probabilmente anteriori alla guerra d’indipendenza americana e crescono lungo sentieri meno battuti, sul lato occidentale del parco. È una rarità in una regione dove l’abbattimento sistematico delle foreste ha cancellato quasi ogni traccia di bosco originario.
A rendere ancora più fragile l’equilibrio di questo ecosistema ci sono le formazioni di carbonato di calcio che si trovano sulle sponde dei laghi. Simili a piccole barriere coralline, si creano solo in presenza di condizioni chimiche molto specifiche, e sono così delicate da rischiare di scomparire con il semplice passaggio di un visitatore disattento. La più spettacolare si trova a Deadman’s Point, ma esistono altri punti d’osservazione lungo il percorso che circonda Green Lake. È in questi dettagli, poco noti ma straordinari, che il parco rivela la sua vera natura: non solo luogo di svago, ma archivio vivente della storia naturale dell’America nord-orientale.