A New York, l’autobus è da sempre il mezzo dei quartieri fuori dal centro, dei pendolari che vivono lontano dalla metropolitana e di chi, per ragioni di età o di portafoglio, sceglie il trasporto più semplice. Eppure, nonostante trasporti ogni giorno oltre un milione e quattrocentomila passeggeri lungo 348 linee, il servizio ha sempre sofferto di lentezza, affollamento e poca attenzione rispetto alla più iconica subway. Negli ultimi mesi, però, la proposta di renderlo gratuito ha acceso una discussione concreta su cosa significhi davvero migliorare il trasporto pubblico di superficie.
L’idea, avanzata dal deputato statale Zohran Mamdani, recentemente vincitore delle primarie del Partito Democratico per la carica di sindaco, non è del tutto nuova nel panorama internazionale. Diverse città europee hanno sperimentato o adottato autobus gratuiti, da Tallinn a Dunkerque, con risultati alterni. In contesti urbani meno estesi, la gratuità dei mezzi pubblici ha spesso favorito un aumento stabile dei passeggeri e un miglioramento nella percezione del servizio. New York, però, rappresenta una sfida ben più complessa per dimensioni e struttura sociale: il sistema bus è uno dei più grandi del mondo e la città deve far fronte a un bilancio che già fatica a coprire i costi dei servizi essenziali.
Dal punto di vista tecnico, il nodo principale non è solo il costo — stimato tra i 600 e gli 800 milioni di dollari all’anno in mancate entrate — ma la gestione dei flussi e dei tempi di percorrenza. Attualmente, la velocità media degli autobus a New York si aggira intorno alle 8 miglia orarie (circa 13 chilometri l’ora), una delle più basse tra le grandi città americane. Gli studi più recenti, però, suggeriscono che eliminare il pagamento a bordo potrebbe aumentare l’efficienza complessiva: meno tempo alle fermate, meno code ai tornelli, e potenzialmente un incremento del 12% nella velocità media.
L’MTA, l’ente che gestisce autobus e metropolitane, ha già sperimentato la gratuità su alcune linee in tutti i borough della città. I dati raccolti nel 2023 parlano di un aumento del 30% dei passeggeri nei giorni feriali sulle linee senza biglietto, a fronte di una crescita del 6% sul resto della rete. Ma i numeri positivi sull’utenza non si sono tradotti automaticamente in un miglioramento della fluidità del servizio: l’MTA ha rilevato che, in assenza del controllo del biglietto, il tempo di salita dei passeggeri è aumentato, rallentando leggermente il percorso complessivo.
Un altro tema cruciale è quello della sicurezza a bordo. Dal 2021, gli autisti degli autobus sono stati vittime di centinaia di aggressioni, più della metà dei casi registrati su tutto il sistema di trasporto. Durante il periodo sperimentale, i dati dell’MTA indicano una riduzione significativa degli episodi violenti sugli autobus gratuiti, con un calo superiore al 30%. Secondo i rappresentanti sindacali, il fatto che gli autisti non debbano più controllare il pagamento elimina una delle principali occasioni di conflitto con i passeggeri.
Oltre all’effetto immediato sulla sicurezza e sul comfort dei conducenti, la gratuità potrebbe incidere anche sulla percezione generale del servizio. Secondo alcune analisi economiche, il tempo e il denaro risparmiati dai passeggeri avrebbero un impatto positivo sull’economia cittadina nel suo complesso. In parallelo, si discute da tempo dell’introduzione di più corsie preferenziali dedicate esclusivamente agli autobus: un intervento che, secondo gli esperti, avrebbe effetti concreti sulla rapidità dei collegamenti, indipendentemente dal costo del biglietto.
Nonostante il dibattito politico, il futuro degli autobus gratuiti dipende soprattutto dalla capacità dell’MTA e della città di trovare risorse stabili per finanziare il servizio e di attuare riforme organizzative: dall’accesso da tutte le porte degli autobus all’efficientamento delle fermate, passando per una migliore manutenzione dei mezzi. La questione non è quindi solo di prezzo, ma di modello di trasporto pubblico e di priorità urbane. Se New York sceglierà di seguire questa strada, sarà una delle prime metropoli al mondo di queste dimensioni a farlo.