Un giudice federale di Long Island ha deciso di annullare la condanna a nove mesi di carcere di un uomo di 75 anni, Daniel Colucci, condannato per frode fiscale, e di metterlo agli arresti domiciliari. La decisione, presa dal giudice Gary Brown, è motivata dalle condizioni “disumane” (sic) nel Metropolitan Detention Center (M.D.C.) di Brooklyn, una prigione notoriamente problematica gestita dal Federal Bureau of Prisons. La sentenza rappresenterebbe anche un atto di accusa contro il sistema carcerario federale, che da tempo affronta molte critiche per la gestione della struttura di Brooklyn.
La decisione del giudice Brown, contenuta in un documento di 17 pagine, descrive in dettaglio le condizioni della prigione, tra cui lunghi lockdown, aggressioni violente e gravi ritardi nell’assistenza medica. La situazione all’interno del M.D.C. è tale che il giudice ha ritenuto inaccettabile inviare un anziano malato in una struttura che potrebbe mettere in pericolo la sua vita.
Non è la prima volta che le condizioni del M.D.C. influenzano le decisioni giudiziarie. All’inizio di quest’anno, un altro giudice federale, Jesse M. Furman, si era rifiutato di mandare un uomo condannato per droga nella stessa prigione, citando la carenza cronica di personale e le conseguenze devastanti per i detenuti. Le problematiche del carcere, come violenze e corruzione, continuano a peggiorare, tanto che il giudice Brown ha citato la sentenza di Furman come precedente nella sua decisione.
La situazione del M.D.C. è stata ulteriormente esacerbata dall’uccisione di un detenuto durante una rissa all’interno della prigione poche settimane fa. Episodi di violenza come questo non sono isolati; il giudice Brown ha descritto nel suo documento legale diversi omicidi, accoltellamenti e aggressioni avvenuti all’interno della struttura. Ha inoltre segnalato episodi di corruzione, come l’introduzione di telefoni cellulari illegali da parte di membri di gang e la complicità di alcuni agenti di custodia.
Le problematiche non si fermano solo alla violenza fisica. Secondo una recente denuncia legale, il Dipartimento di Correzione di New York City ha sistematicamente negato ai detenuti l’accesso alle cure mediche, dichiarando falsamente che avevano “rifiutato le cure.” Questi abusi, combinati con la mancanza di personale e i blocchi continui, rendono impossibile per molti detenuti ricevere l’assistenza sanitaria di cui hanno disperatamente bisogno.
Il caso più recente è quello di Charizma Jones, una giovane detenuta di 23 anni morta in coma dopo che le guardie avevano deliberatamente deciso di non portarla ad un appuntamento medico. La decisione del personale carcerario di consentire ai medici di visitare Jones nella sua cella ha portato a quella che la Legal Aid Society ha definito una “negazione eclatante dell’accesso alle cure mediche.”
Nonostante le critiche crescenti, il Dipartimento di Correzione non ha mostrato segni di miglioramento, tanto che il governo federale e diverse organizzazioni legali hanno chiesto a un giudice di togliere alla città il controllo di Rikers Island, un altro famigerato carcere di New York. La decisione è attesa per settembre, quando il tribunale dovrà valutare se il Dipartimento di Correzione potrà essere ritenuto colpevole di non aver arginato la violenza nelle carceri.