Una tragedia Uno “studente modello” e “una stella dell’atletica”: così lo descrive il padre di Jasai Guy, il ragazzo di 15 anni ucciso domenica da un colpo di pistola partito dalle mani del cugino dodicenne a Crown Heights, Brooklyn; un fatto di cronaca che ha scosso profondamente la comunità locale. Secondo quanto riportato dalla polizia, i due ragazzi erano nel soggiorno dell’appartamento di Jasai quando è partito il colpo fatale. Non è ancora chiaro come i giovani siano entrati in possesso dell’arma.
La polizia ha riferito che l’incidente è avvenuto intorno alle 10:24 di domenica mattina. Al loro arrivo, hanno trovato Jasai ferito al petto e, nonostante i tentativi di rianimarlo, il giovane è stato dichiarato morto al Brookdale University Hospital and Medical Center. Il dodicenne responsabile dello sparo è stato accusato di omicidio colposo di secondo grado ed altri due capi d’accusa. Vista la giovane età, il caso sarà trattato dal Tribunale per le Famiglie della città. Dopo un’udienza, il ragazzo è stato rilasciato sotto la custodia della madre. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di un intervento congiunto tra forze dell’ordine e operatori sociali per evitare che il ragazzo venga travolto dal sistema giudiziario.
Lunedì sera, circa 150 persone si sono riunite fuori dall’edificio dove Jasai viveva con suo padre per una veglia in suo onore. Tra i partecipanti c’erano anche una dozzina di pompieri di New York City, colleghi del padre di Jasai. Cassandra Vassell, la nonna materna del ragazzo, ha descritto Jasai come un “bambino dolce” e ha chiesto preghiere per superare questo momento difficile.
Durante la veglia di lunedì sera, i partecipanti hanno acceso candele votive, scritto messaggi di addio su un cartellone e lasciato volare palloncini in cielo in memoria di Jasai. Il preside della scuola frequentata da Jasai lo ha ricordato come un “leader tra i suoi coetanei”, sottolineando l’impatto positivo che il ragazzo aveva sui suoi amici. Intanto, secondo un’analisi pubblicata l’anno scorso dalla rivista Pediatrics, dal 2011 al 2021, il tasso di morti per armi da fuoco tra i bambini sotto i 18 anni è aumentato dell’87% a livello nazionale.