Una giornata di manifestazioni ha invaso New York lunedì, in risposta alla continua escalation di violenze a Gaza. L’organizzazione Within Our Lifetime ha guidato migliaia di persone in diverse marce attraverso Manhattan, dichiarando di voler “stare al fianco di Gaza e del popolo palestinese”. I cortei hanno attraversato Wall Street, il municipio, Washington Square Park e Union Square, nonostante le tensioni con la polizia e i contro-manifestanti.
Prevista inizialmente una protesta alla stazione centrale, l’accesso è stato bloccato dalla polizia, costringendo i manifestanti a cambiare percorso. Alcuni attivisti hanno denunciato minacce violente da parte di gruppi sionisti. A Times Square e Columbus Circle, solo piccoli gruppi pro-Israele sono riusciti a radunarsi, sopraffatti dalle proteste filo-palestinesi.
La giornata è stata caratterizzata da alcuni scontri tra attivisti e forze dell’ordine, che hanno portato a diversi arresti. Nonostante questo, la maggior parte degli eventi si è svolta in maniera pacifica. Non sono mancate anche le sigle delle organizzazioni ebree schierate con la Palestina e la fine della guerra, fra tutte Jews for Racial & Economic Justice e If Not Now.
Le manifestazioni hanno coinvolto oltre tremila persone, unite dal desiderio di fermare il conflitto in corso. “Nessuno vince in questa guerra,” ha detto Nasir al-Saedi, un 27enne residente del Queens. Alla stessa ora, a Central Park, si è tenuta una cerimonia di accensione delle candele con preghiere e musica, organizzata dalla comunità ebraica.
Nonostante qualche momento di tensione e atti vandalici isolati, la polizia è riuscita a mantenere separati i due gruppi per l’intera giornata. Gli eventi si sono svolti principalmente in modo pacifico, nonostante una città sempre più divisa su questa delicata questione internazionale.