New York inizierà a sfrattare centinaia di migranti dai centri di accoglienza

New York City avvierà, questa settimana, una campagna di sfratti mirata ad alleggerire la presenza di migranti in età adulta nel sistema di accoglienza della città. La soluzione adottata dalla città mira ad alleviare la pressione finanziaria e logistica che la crisi dei migranti ha imposto sulle risorse comunali. La prima ondata di sfratti interesserà circa 250 migranti, che hanno ricevuto avvisi di 30 giorni un mese fa. Coloro che desiderano rimanere più a lungo potranno ottenere un’estensione solo se soddisfano specifiche condizioni definite dalle autorità.

La nuova politica, implementata gradualmente, mira a coprire infine tutti i 15.000 migranti adulti ospitati dalla città in hotel, dormitori e altri edifici. L’amministrazione del sindaco Eric Adams spera che la minaccia di sfratti incentiverà i migranti a trovare altre soluzioni abitative, contribuendo a ridurre la popolazione dei rifugi, la quale attualmente ammonta a circa 65.000 persone, principalmente famiglie con bambini. La necessità degli sfratti è anche dettata dall’arrivo di nuovi migranti dal confine meridionale.

Tuttavia, la prospettiva degli sfratti ha sollevato non poche preoccupazioni: si teme che la politica possa semplicemente spingere i migranti a vivere per strada, dato che uno o due mesi non sono sufficienti per ottenere un reddito stabile e trovare una sistemazione più permanente, soprattutto in una città costosa come New York. Deborah Berkman del New York Legal Assistance Group ha sottolineato che “è estremamente probabile che vedremo un aumento dei senzatetto per strada” e che i migranti appena arrivati non abbiano il tempo necessario per trovare lavoro.

Le modifiche alla politica di accoglienza sono state rese possibili da un cambiamento nei regolamenti del diritto all’accoglienza di New York: dopo mesi di battaglie legali, la città è riuscita a ottenere l’approvazione per imporre nuovi limiti di tempo sui soggiorni nei rifugi. Adesso, i migranti adulti singoli e le famiglie senza figli possono rimanere solo per 30 giorni, con la possibilità di ottenere un’estensione in presenza di circostanze attenuanti, come un’imminente procedura medica o un’udienza per l’immigrazione.

Nonostante le preoccupazioni, alcuni migranti si sono già organizzati per adeguarsi alle nuove regole. Tuttavia, molti esprimono frustrazione per le difficoltà nel dimostrare la ricerca di lavoro senza permessi di lavoro legali e la situazione rimane molto tesa.

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