Abbiamo parlato ieri 24 ottobre della tragedia che ha colpito la comunità di Harlem: Jahmeik Modlin, 4 anni, è morto di fame nel suo appartamento dove viveva con i genitori, ora accusati di omicidio colposo e abuso sui suoi tre fratelli maggiori, anch’essi gravemente malnutriti. La sorella della madre, Nyisha Ragsdale, ha deciso di portare in tribunale l’Administration for Children’s Services (A.C.S.), ovvero l’ente che si occupa di monitorare le condizioni dei bambini in difficoltà, accusandola di non aver vigilato adeguatamente nonostante numerosi segnali di pericolo.
Secondo gli avvocati della famiglia, e come abbiamo riportato nell’articolo di ieri, l’A.C.S. era già intervenuta più volte, ricevendo almeno quattro segnalazioni tra il 2019 e il 2022 riguardanti malnutrizione, violenza domestica e condizioni di vita precarie per i bambini. Nonostante le indagini, il caso più recente era stato chiuso nel 2022, senza alcuna nota ufficiale sulla malnutrizione di Jahmeik. La denuncia sostiene che l’agenzia avrebbe ignorato il proprio dovere di protezione, con una negligenza che si sarebbe rivelata fatale.
Dai documenti della denuncia emergono dettagli agghiaccianti, che confermano quanto raccontato durante le prime ore: nell’appartamento era presente del cibo, ma gli armadietti erano chiusi a chiave e il frigorifero era stato rivolto verso il muro, impedendone l’accesso ai piccoli. Le pareti della loro stanza erano imbrattate di feci, e pare che i bambini non uscissero quasi mai, non vedessero dottori e non fossero nemmeno iscritti a scuola. Jahmeik, alla morte, pesava solo 8,6 chili, un peso normale per un bambino di un anno.
Nyisha Ragsdale, che ha chiesto un risarcimento di 40 milioni di dollari, ha dichiarato attraverso il reverendo Kevin McCall di aver videochiamato i nipoti una settimana prima della morte, ma la conversazione era stata breve e nulla le aveva fatto presagire la gravità della situazione. La zia ha anche espresso il desiderio di prendersi cura dei fratelli sopravvissuti per evitare che subiscano ulteriori traumi.
Intanto, l’A.C.S., duramente criticata, ha annunciato una revisione interna per migliorare le proprie procedure di controllo, ma si è rifiutata di commentare ulteriormente.