Dopo 14 anni di battaglie legali e detenzione, Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo alla divulgazione di materiale classificato americano. Questo accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti gli permetterà di evitare ulteriori pene detentive negli Stati Uniti e di fare ritorno in Australia. La notizia segna la conclusione di una delle vicende giudiziarie più seguite e controverse degli ultimi anni.
Il patteggiamento, che sarà ratificato da un giudice federale, prevede una condanna a 62 mesi, che equivale al periodo già scontato da Assange nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, Londra.
Assange era stato accusato di 18 capi di imputazione, tra cui spiccano le accuse di spionaggio e cospirazione per la pubblicazione di documenti militari riservati forniti dall’ex analista dell’intelligence dell’esercito Chelsea Manning.
Il giornalista è stato perseguito per la pubblicazione nel 2010 e 2011 di documenti militari riservati riguardanti le attività belliche in Iraq e le condizioni dei detenuti a Guantánamo Bay. I funzionari statunitensi hanno sostenuto che Assange avesse incoraggiato Manning a ottenere e divulgare migliaia di rapporti segreti, mettendo a rischio la sicurezza nazionale.
Nonostante le dure opposizioni da parte dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia, che richiedevano una dichiarazione di colpevolezza da parte di Assange, il presidente Joe Biden ha aperto alla possibilità di un accordo sotto pressione del governo australiano.
In una lettera inviata dal funzionario del Dipartimento di Giustizia Matthew McKenzie al giudice distrettuale Ramona Manglona, è stato comunicato che Assange si presenterà in tribunale alle 9.00 di mercoledì per dichiararsi colpevole. Successivamente, sarà libero di tornare in Australia.
La portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Adrienne Watson, ha dichiarato che la decisione di patteggiare è stata presa autonomamente dal Dipartimento di Giustizia, senza interferenze della Casa Bianca.
La pagina ufficiale di WikiLeaks ha annunciato la liberazione di Assange tramite un post su X, esprimendo gioia per la fine della detenzione in condizioni dure a Belmarsh. Assange è stato rilasciato il 24 giugno e ha lasciato il Regno Unito per fare ritorno in Australia, dove si riunirà alla moglie Stella e ai figli.
WikiLeaks ha attribuito la liberazione alla campagna globale che ha visto l’impegno di attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader politici, e ha ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto la causa di Assange. “La libertà di Julian è la nostra libertà,” ha concluso il comunicato, rimarcando l’importanza dei principi di trasparenza e responsabilità nella lotta per i diritti umani e contro la corruzione governativa.