Il sindaco di Newark Ras J. Baraka è stato arrestato venerdì da agenti federali davanti ai cancelli di Delaney Hall, una nuova struttura per la detenzione di migranti al centro delle politiche di deportazione di massa volute dall’amministrazione Trump. L’arresto è avvenuto durante una manifestazione pacifica che ha visto la partecipazione di attivisti e di tre deputati democratici del New Jersey. Baraka, 55 anni, è stato trattenuto per circa cinque ore e poi rilasciato tra gli applausi di oltre duecento sostenitori radunati sotto la pioggia.
Il sindaco, attualmente candidato alla carica di governatore dello Stato, è stato accusato di violazione di proprietà privata. Secondo la versione ufficiale fornita da Alina Habba, procuratrice federale ad interim e legale dell’ex presidente Trump, Baraka avrebbe ignorato «ripetuti avvertimenti» da parte degli agenti della Homeland Security Investigations. Nei video diffusi dai manifestanti, però, si vede il sindaco arrestato in un’area pubblica, fuori dai cancelli dell’edificio.
Con lui erano presenti i deputati Bonnie Watson Coleman, Rob Menendez e LaMonica McIver, in visita ispettiva alla struttura. I parlamentari sono stati autorizzati a entrare nell’edificio, ma Baraka è stato fermato all’ingresso. «I deputati sono diversi», gli ha detto un agente nel video che documenta il momento dell’arresto. «Questo è l’ultimo avvertimento. Sarà arrestato». Poco dopo, un gruppo di agenti federali mascherati e in abiti mimetici lo ha portato via.
La tensione è cresciuta rapidamente. Watson Coleman ha detto di essere stata «maltrattata», mentre Menendez ha parlato di «un atto di intimidazione» nei confronti del sindaco. «Non si sentono in dovere di trattenersi e lo hanno dimostrato in pieno giorno», ha dichiarato in conferenza stampa. La deputata McIver ha ribadito che Baraka non aveva fatto nulla di illegale: «Era in uno spazio pubblico, con altri cittadini».
Il centro di detenzione Delaney Hall, gestito dalla società privata GEO Group, ha iniziato a ricevere i primi detenuti la scorsa settimana. Si trova a pochi chilometri dagli aeroporti principali della regione e sarà uno dei nodi strategici per le deportazioni dal Nord-Est. L’apertura della struttura ha provocato forti critiche da parte di attivisti locali e rappresentanti democratici, secondo cui la vicinanza alle comunità di migranti potrebbe accelerare i rimpatri su larga scala.
Baraka e l’amministrazione comunale avevano già contestato legalmente l’apertura del centro, sostenendo che GEO Group non avesse ottenuto i permessi richiesti né un valido certificato di agibilità. Martedì e mercoledì scorsi il sindaco si era presentato ai cancelli con gli ispettori comunali per cercare di entrare. «Il sindaco è il benvenuto, purché rispetti i protocolli di sicurezza come chiunque altro», ha dichiarato McLaughlin, sottosegretaria alla Sicurezza Interna.
Dopo il rilascio, Baraka ha parlato a una folla di sostenitori: «Non ho fatto nulla di male. Quello che sta accadendo oggi in questo Paese dovrebbe far paura a tutti», ha detto. «Stanno usando i tribunali e ogni altro mezzo per giustificare le loro azioni». Sui social, il governatore Phil Murphy ha definito l’arresto «ingiusto», mentre il senatore Cory Booker ha criticato la gestione della situazione da parte dell’ICE, parlando di uno scontro «inquietante e inutile».