A Brooklyn, domenica mattina, il sindaco di New York, Eric Adams, ha fatto visita a due chiese afroamericane, portando con sé il peso di una settimana tormentata. È Giobbe la figura biblica di incrollabile fede e tempra che Adams ha scelto per raccontare il proprio calvario. “Giobbe perse tutto, persino sua moglie lo mise in dubbio,” ha ricordato ai fedeli, parlando di sofferenze che, come quelle di Giobbe, trovano forse un senso solo nella fede.
Questa volta, però, non è stato Satana a mettere alla prova Adams, ma le indagini federali che sembrano aver travolto la sua amministrazione come una bufera. La settimana scorsa, le autorità hanno sequestrato i telefoni di alcuni dei suoi più stretti collaboratori, tra cui il vice sindaco e il commissario di polizia. In un altro colpo, gli agenti federali hanno preso in consegna i telefoni dello stesso Adams, aggiungendo un ulteriore tassello a un puzzle investigativo che si espande tra il Southern e l’Eastern District di New York.
Nessuna accusa è stata formalmente mossa contro di lui, ma il sindaco ha saputo bene come trasformare la vicenda in un simbolo. Nel corso delle sue visite al Changing Lives Christian Center e al Power and Authority Evangelical Ministry, Adams non ha evitato il confronto, scegliendo invece di paragonare le indagini alle prove imposte da Dio a Giobbe. Un’immagine potente, evocativa, in grado di risuonare positiva ad una base elettorale che, nelle scorse elezioni, gli ha consegnato più del 76% dei voti in quell’area.
In queste chiese, Adams ha trovato non solo un rifugio spirituale, ma anche uno spazio politico sicuro. Quasi a voler sigillare il legame con i suoi fedeli sostenitori, quattro pastori hanno imposto le mani sulle spalle del sindaco, pregando affinché le “forze del male” non lo sopraffacessero. Le indagini federali sono una presenza ingombrante che Adams, con astuzia, ridimensiona a semplici “revisioni,” un termine che nasconde con eleganza il peso reale della situazione. Tuttavia, come sottolineato da storici e osservatori politici, il numero di inchieste contemporanee che lo riguardano è raro, se non senza precedenti. Ma in politica, si sa, ciò che conta è il messaggio, e Adams lo sa trasmettere con una certa destrezza.
Nonostante le nubi, molti fedeli sono rimasti fedeli a lui. “Quando sei sotto i riflettori, ci sono cose che ti verranno lanciate contro,” ha detto Elizabeth Armstrong, infermiera di 62 anni, alla fine della messa. “Potrebbe non essere lui, ma le persone intorno a lui a rendergli la vita più difficile.” Forse, come Giobbe, anche Adams spera che dopo il dolore arrivi la ricompensa, sotto forma di una rielezione nel 2025.