Due persone ospitate in un rifugio per migranti a New York City sono state diagnosticati con il morbillo, una malattia respiratoria altamente contagiosa ma prevenibile. I funzionari sanitari della città hanno confermato la notizia venerdì scorso, sottolineando che il Dipartimento della Salute e dell’Igiene Mentale sta collaborando con il sistema ospedaliero locale per garantire il supporto necessario a chiunque sia stato esposto al virus.
Il focolaio sembra essere limitato a un piano del rifugio situato su Hall Street, nel quartiere di Clinton Hill a Brooklyn. Gli ambienti chiusi e affollati dei rifugi possono facilitare la diffusione di malattie respiratorie, come già osservato durante la pandemia di Covid-19.
Il morbillo può causare sintomi come febbre alta, tosse ed eruzioni cutanee, e può portare a complicazioni gravi come polmonite ed encefalite, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni. Il virus è estremamente contagioso: una persona infetta può trasmetterlo a nove persone su dieci nelle vicinanze se non sono vaccinate. La vaccinazione offre una protezione efficace, con due dosi che garantiscono il 97% di efficacia.
A New York, il tasso di vaccinazione tra i bambini dell’asilo è alto, ma la città ha già registrato più casi di morbillo quest’anno rispetto al 2023. A livello nazionale, i casi sono più che raddoppiati rispetto all’anno scorso, con 167 segnalazioni fino a giovedì scorso. Le autorità sanitarie continuano a monitorare e intervenire per prevenire ulteriori focolai, specialmente tra le popolazioni non vaccinate.