A New York, la città che non dorme mai, un gigante del settore assicurativo sta per chiudere definitivamente gli occhi. American Transit Insurance Company, il più grande assicuratore di taxi e Uber della metropoli, si trova sull’orlo del fallimento e, adesso, migliaia di conducenti potrebbero ritrovarsi senza copertura assicurativa, lasciando la città priva di un servizio essenziale. Se dovesse davvero fallire, il trasporto pubblico a noleggio rischia di subire un tracollo senza precedenti, e con esso anche la mobilità di milioni di cittadini.
Con più di 700 milioni di dollari di perdite accumulate, la crisi di American Transit – secondo le autorità dello Stato di New York – è in parte dovuta a pratiche finanziarie discutibili, tra cui commissioni non verificate e spese poco chiare. L’azienda non dispone di fondi sufficienti per coprire i reclami legati ad incidenti passati e, per anni, ha operato utilizzando i premi assicurativi dei nuovi clienti per pagare i sinistri, lasciando di fatto gli assicurati attuali senza copertura.
Le difficoltà di American Transit sono note da tempo. Rapporti statali mostrano che la compagnia ha gestito male le proprie risorse, pagando oltre 100 milioni di dollari in commissioni a società affiliate e 13 milioni in bonus aziendali, nonostante la situazione finanziaria fosse critica. Tentativi di rimediare alla crisi, come l’aumento delle tariffe e la creazione di una piattaforma basata su blockchain, sono stati giudicati insufficienti dalle autorità.
Se American Transit dovesse fallire, oltre 74.000 veicoli tra taxi, Uber, Lyft e auto a noleggio sarebbero costretti a fermarsi, almeno temporaneamente. Un colpo sia per i conducenti, che perderanno la loro unica fonte di reddito, che per i passeggeri, che si ritroveranno improvvisamente senza uno dei pilastri del trasporto cittadino. In tutto ciò, New York rischia di vedere un’impennata dei prezzi per i servizi di trasporto a noleggio.
La crisi di American Transit getta luce anche su un sistema assicurativo che sembra incapace di regolamentare adeguatamente le proprie aziende. I regolatori statali, responsabili di controllare i bilanci delle compagnie, hanno rilasciato rapporti con decenni di ritardo, lasciando spazio ad operazioni dubbie e ad una gestione poco trasparente. Questo ritardo nella supervisione ha permesso che American Transit continuasse a espandersi, nonostante le sue evidenti carenze.
Ora, la domanda che tutti si pongono è: chi interverrà per salvare il sistema? Le opzioni sul tavolo sono poche e rischiose. Una vendita di American Transit sembra improbabile, mentre l’ipotesi di una gestione statale attraverso il New York Liquidation Bureau potrebbe solo tamponare l’emergenza, lasciando irrisolti i problemi strutturali. Intanto, si rischia che parte di New York debba fermarsi. Letteralmente.