In un gesto di clemenza tra i più importanti della storia moderna degli Stati Uniti, il Presidente Joe Biden ha annunciato giovedì la commutazione delle pene per quasi 1.500 persone e la concessione di 39 grazie presidenziali. Le commutazioni, che riguardano individui posti in detenzione domiciliare durante la pandemia di Covid-19, rappresentano il più grande intervento di questo tipo in un singolo giorno da parte di un presidente americano. Le grazie, invece, sono state concesse a persone condannate per crimini non violenti, come reati legati alla droga, e in molti casi hanno premiato il loro reinserimento positivo nella società.
“L’America si fonda sulla promessa di possibilità e seconde opportunità,” ha dichiarato Biden in un comunicato. Con questo atto, il Presidente intende ribadire il suo impegno per riunire le famiglie, rafforzare le comunità e favorire la reintegrazione dei condannati nella società. La Casa Bianca ha sottolineato come molti dei destinatari delle commutazioni avrebbero ricevuto pene meno severe se processati secondo le leggi attuali. Un perdono, infatti, cancella una condanna, mentre una commutazione lascia intatto il verdetto di colpevolezza ma riduce in parte o del tutto la pena
La decisione di Biden arriva dopo solo due settimane dopo la controversa scelta di graziare il figlio Hunter, che rischiava fino a 25 anni di carcere per evasione fiscale e possesso illegale di arma da fuoco. Ma nonostante questo, gli esperti hanno sottolineato l’importanza dell’atto in questo momento storico, soprattutto per i reati legati alle droghe, che in America stanno parzialmente rientrando nella sfera della “tollerabilità” dopo anni di war on drugs.
Biden stesso, infatti, durante la sua carriera da senatore ha sostenuto diverse leggi particolarmente dure, come la Crime Bill del 1994 firmata da Bill Clinton. In seguito, Biden ha espresso rammarico e pentimento per gli effetti che ha avuto quella legge sul sistema detentivo statunitense.