Un dipendente dell’ufficio del procuratore distrettuale del Queens, Derek Klever, è stato arrestato con l’accusa di aver pianificato un attacco contro un rifugio per migranti situato accanto al suo appartamento nel Queens. Klever avrebbe minacciato di far esplodere un ordigno artigianale costruito con polveri incendiarie e cartucce per pistole sparachiodi. La polizia ha rinvenuto nella sua abitazione materiali esplosivi e una pistola ad aria compressa. L’uomo è stato prontamente licenziato dall’ufficio del procuratore.
Il piano di Klever mirava a ferire i migranti piuttosto che ucciderli, includendo l’uso di un drone per sganciare l’esplosivo. Klever avrebbe riferito a un testimone di essere esasperato dal “baccano” proveniente dal rifugio, sostenendo che i migranti “dovrebbero vivere nella paura ogni giorno.” L’uomo è stato formalmente accusato di minaccia terroristica e possesso illegale di armi, dichiarandosi non colpevole in tribunale.
Il rifugio bersagliato dal piano di Klever, il Kamway Lodge, era stato convertito da ostello a struttura temporanea per migranti in risposta alla crisi che, da due anni, affligge New York. La città attualmente ospita più di 60.000 migranti in oltre 200 strutture, tra hotel, magazzini e vecchi uffici. La situazione ha chiaramente alimentato la retorica anti-immigrazione e le proteste tra i residenti dei quartieri. Gli alti costi per ospitare e sostenere i migranti, stimati in oltre 10 miliardi di dollari in tre anni, hanno portato ad esasperare gli animi, fino ad arrivare ad alcuni episodi violenti, tra cui un omicidio commesso a luglio ai danni di un migrante venezuelano. Insomma, New York potrebbe non essere più quel sogno multiculturale di qualche anno fa.